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Condannato a sei anni e 4 mesi per la morte di Paola Bianchi, potrà avere le misure alternative |
Giovedì 3 agosto
2006
Nei giorni
dell’indulto le storie di detenuti, condannati e vittime si
intrecciano lungo i percorsi della cronaca nera. Il pensiero, ad
esempio, va a una foto di una bella ragazza bruna che indossa,
scherzosamente, un grande cappello colorato, di quelli che si usano
a carnevale. E’ la foto di Pao0la Bianchi che più spesso è apparsa
sul giornale. In questi giorni, forse a Roma, un uomo di 38 anni sta
riflettendo sul fatto che grazie all’indulto riuscirà a non varcare
nemmeno le porte del carcere. In cuor suo, pur ritenendolo ingiusto,
aveva temuto che prima o poi potesse succedere. A causa di una
condanna in primo grado che lui ha giudicato assurda, al termine di
una storia misteriosa in cui si è sempre dichiarato, con forza,
innocente. Senza convincere però i genitori di Paola Bianchi. Lui si
chiama Luca Marmigi, un tempo collaborava a un programma della Rai,
aveva una relazione con una bella e generosa ragazza alla cui
memoria il sindaco Veltroni ha voluto dedicare parchi e borse di
studio: Paola Bianchi. Nelle prime ore alla vigilia di Natale del
2003 lei fu trovata morta, senza una causa evidente, al Gianicolo.
Al termine di una lunga e complicata indagine, di uno scontro fra
avvocati di primo piano - Francesco Misiani, l’ex toga rossa, per la
difesa, e Vittorio Virga, già legale di Confalonieri e Paolo
Berlusconi, per la parte civile -, epilogo di una indagine che fu
seguita con attenzione da tutta Roma, Marmigi è stato condannato a
sei anni e quattro mesi di reclusione. I reati: omicidio colposo,
occultamento di cadavere e simulazione di reato. «Sono convinto che
in appello la pena sarà ridotta - osserva l’avvocato Francesco
Misiani - Ma già con questa condanna così dura, in primo grado,
Marmigi è molto vicino alla possibilità di ottenere pene
alternative». In pratica prendendo anche come punto di partenza i
sei anni e quattro mesi della condanna in primo grado, sottraendo lo
sconto dei tre anni, Marmigi sarebbe a un soffio dalle misure
alternative, come l’affidamento ai servizi sociali. |