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Nessun controllo a bordo, la trincea dei taxi Gli autisti legano l' applicazione dell' accordo all' aumento delle tariffe |
«Vogliamo essere sicuri che siano in servizio i taxi concordati».
Sono più o meno queste le parole con cui l' assessore alla Mobilità
Mauro Calamante ha avviato ieri l' ennesimo match con i tassisti
romani. Ma dell' installazione di sistemi di controllo a bordo delle
loro auto i conducenti romani non vogliono sentir parlare. Anzi. L'
«ala dura» dei loro rappresentanti ha subito rilanciato sull'
aumento delle tariffe: «Chiediamo l' adeguamento del tassametro
fermo dal 2001». Questione spinosissima, già nell' aria dalla
fatidica data del 30 agosto 2006, quando si era giunti alla firma
della faticosa intesa tassisti-amministrazione. Al punto che si era
ipotizzato una sorta di «merce di scambio». «Non accettiamo altri
accordi se prima non viene adeguato il tassametro - ha detto ieri
alla fine dell' incontro il presidente del "3570" Loreno Bittarelli
-. E non accetteremo nulla che preveda strumenti a bordo delle
vetture». È di nuovo scontro. E i conducenti non escludono nuove
forme di protesta. Per il momento hanno preso tempo, e hanno deciso
nuove riunioni sindacali. Da una parte il Campidoglio vuole pensare
subito «alla certificazione in tempo reale dell' inizio e della fine
del turno»; chiede di passare al più presto a «soluzioni
tecnico-operative». Per giungere a trovare un punto in comune l'
assessore Mauro Calamante ha gettato sul piatto della bilancia il
fatto che il sistema dei controlli sarà esteso anche agli «Ncc», i
noleggiatori con conducente di Roma e fuori Roma e ai pullman
turistici. Il Campidoglio chiede «di anticipare l' attività del
gruppo di lavoro (una consulta di 6 membri, 2 del Comune, 2 dei
tassisti e 2 dei consumatori) incaricato di avanzare le proposte
tecnico operative per il monitoraggio sistematico del servizio - è
scritto nella proposta - l' obiettivo dell' attività, da concludersi
in 10 giorni, è quello di garantire l' applicazione dell' accordo».
Nel documento è ammesso che «gli strumenti non potranno invadere la
sfera privata degli operatori» e che il Comune «si impegna ad
estendere tali strumenti ai noleggiatori con conducenti autorizzati
da comune di Roma e da altri comuni, nonché ai pullman turistici».
Ma «come noi crediamo alle parole del sindaco, Veltroni deve credere
alla nostra - afferma Maura Tirillò della Cna - Non serve il "grande
fratello" - ha aggiunto - la risposta che dobbiamo dare ai cittadini
e ai consumatori è: "I taxi in circolazione sono sufficienti per le
esigenze dell' utenza?". Per questo abbiamo preso due mesi di
tempo». E i tassisti ritengono che metodi di controllo già esistono:
si possono incrociare i dati, creare un «registro delle firme»,
oppure le centrali radio possono dare l' inizio e la fine del
servizio. «Un controllo ci deve comunque essere, lo chiedono i
cittadini», ha detto Giuseppe Scaramuzza di Cittadinanzattiva.
Accolta invece con interesse l' altra proposta del Campidoglio:
quella di un coordinamento tra Trenitalia, Aeroporti di Roma e
cooperative di taxi per modulare i turni delle auto bianche in
funzione degli arrivi dei passeggeri. E l' idea è quella di far
pervenire ai tassisti le informazioni sul traffico ferroviario e
aereo, soprattutto quando ci sono momenti di sovraffollamento. E,
come al solito, si è parlato delle corsie preferenziali. Garrone Lilli |