Tutti in auto, un’ora al giorno
Il romano odia le
strisce blu e i mezzi pubblici e non trova i taxi
di FABIO
ROSSI
Non amano le strisce blu, tranne quelle sotto casa propria, ma hanno
interiorizzato l’utilità della Ztl, e passano tra i 15 e i sessanta
minuti al giorno in macchina. Per gli spostamenti niente bicicletta,
pochi
taxi
e, quando è possibile, meglio evitare i mezzi pubblici. È il vecchio
stereotipo del romano inchiodato al volante e schiavo delle quattro
ruote? Niente affatto: la radiografia è molto attuale, e arriva dal
primo rapporto Aci-Eurispes sulla qualità della mobilità delle
province italiane, che contiene anche un focus sulla città eterna.
I dati di Roma. Secondo lo studio il 77,6 per cento dei
romani si sposta prevalentemente per motivi di lavoro e l’84,2 lo fa
ogni giorno, soprattutto con la macchina. La bicicletta è un oggetto
misterioso per il 76,7 per cento dei romani, che in maggioranza
(62,5 per cento) non usano nemmeno il motorino. L’indice di
gradimento delle auto, invece, sfiora l’80 per cento: il 32,2 la usa
«sempre», il 23 «spesso» e un altro 23 «qualche volta». E, sorpresa,
l’86,2 per cento dei romani dice di non essere mai stato coinvolto
in un incidente stradale. L’entusiasmo cala notevolmente quando si
passa al mezzo pubblico: il 34,4 per cento dei romani sale qualche
volta su bus o tram, il 44,7 prende la metropolitana. Ma ben il 23,7
dichiara di non salire mai su un mezzo pubblico. Non solo, la
maggior parte dei romani (il 57,2 per cento) non prende mai il
taxi.
Chi usa un mezzo pubblico lo fa spesso perché non possiede un
proprio mezzo (46,8 per cento). Il 35,3 afferma di aspettare il
mezzo alla fermata dai 6 ai 15 minuti, il 18 oltre i 30 minuti. Più
della metà degli intervistati ritiene che debba essere affrontata
l’insufficienza del servizio pubblico, che ritiene «abbastanza
peggiorato». Promosse invece la Ztl e la fascia verde per
contrastare l’inquinamento, mentre vengono bocciate le strisce blu
perché «non facilitano la possibilità di trovare posti». Nella
ricerca di un parcheggio in centro, poi, il 79,5 per cento impiega a
trovarlo più di 10 minuti. Più della metà dei romani pensa che le
corsie preferenziali per i mezzi pubblici siano molto diffuse, anche
se il 53,3 per cento ritiene che il presidio sia inutile, «perché
insufficiente e svolto da personale impreparato».
Le classifiche nazionali. Sulle 103 province italiane, Roma
si piazza al 33esimo posto della classifica della qualità della
mobilità. Lontanissimo dalle inarrivabili Aosta e Siena, ma meglio
delle altre metropoli italiane come Milano, Napoli e Torino. Roma ha
il primato italiano di veicoli complessivamente circolanti
(3.269.466), di motocicli (366.850), e di auto (2.583.009). Tra i
punti deboli della Capitale, secondo il rapporto Aci-Eurispes, ci
sono il soccorso stradale e le ambulanze, appena 0,19 ogni 1000
abitanti. Roma è al primo posto, invece, per l’estensione della Ztl,
quasi 700 ettari, mentre è seconda dopo Venezia per quanto riguarda
le aree pedonali. Male la qualità dell’ambiente e la sicurezza dei
cittadini, con Roma all’85esimo posto, e inadeguato il monitoraggio
della qualità dell’aria. In crescita, invece, piste ciclabili e aree
verdi. Spetta a Roma uno dei primi posti, il quinto, per l’età media
più bassa dei bus urbani (6,35 anni), ma si evidenzia una carenza
nella rete stradale percorsa da autobus (163,2 chilometri di linee
per 100 chilometri quadrati) che la colloca al 60esimo posto. Forti
criticità anche per quanto riguarda i parcheggi.
Le reazioni. «I dati ci dicono che il problema della mobilità
ha carattere nazionale e non risparmia nessuno - commenta
l’assessore capitolino alla Mobilità Mauro Calamante - Roma sta
facendo grandi sforzi per affrontare con misure strutturali il
problema del traffico. In questi anni, oltre a Ztl e
pedonalizzazioni, è stato lanciato un programma molto importante sul
piano strutturale, con metropolitane e corridoi della mobilità, ma
anche soluzioni per il breve periodo, come la protezione delle
corsie preferenziali». Secondo Legambiente la soluzione «è lo stop
al traffico privato, via libera a quello pubblico e incentivi per la
mobilità sostenibile». Per il capogruppo regionale della Dc Fabio
Desideri il rapporto è una «bocciatura completa per il Campidoglio».
E il consigliere comunale di An Fabio Sabbatani Schiuma chiede che
«i tassisti non siano il capro espiatorio di politiche sulla
mobilità completamente sballate». |