torna all'indice degli articoli di settembre 2006

Giovedì 14 Settembre 2006

Non sparate sui tassisti

Sono un tassista e posso dirvi le cose come stanno. Si è detto che la sera di domenica 10 settembre non si trovavano taxi alla stazione Termini: vero, ma nessuno dice che alla stessa ora sulla Roma-Fiumicino a causa di un cantiere c’era la fila che iniziava dall’aeroporto per terminare al Gra e che il sottoscritto per arrivare dall’aeroporto a via Archimede (Parioli) ha impiegato quasi 2 ore, e come me centinaia di tassisti imprigionati sull’autostrada. Ma perché oltre ai taxi introvabili non si parla di quando si va alla posta a pagare tasse, bollette eccetera, e ci sono file interminabili? Oppure in banca? E al supermercato non è la stessa cosa? E al Pronto soccorso se si ha il codice verde non ci si passano mezze giornate? E quando si ha un incidente e si chiamano i vigili, dopo quanto arrivano? 2-3 ore se tutto va bene! E allora mi sembra che il male dell’Italia non siano solo i tassisti ma ci sono cose ben più gravi su cui bisognerebbe puntare il dito!
Fabrizio M.

 

L’offerta dei privati  e le pretese dei tassinari

Trovo veramente incredibili le pretese dei tassinari romani che offrono spesso un servizio da terzo mondo, con prezzi esosissimi e per migliorarlo pretendono più soldi. Usavo il taxi molto di rado, solo per andare all'aeroporto. L'ultima volta è stata tutta da ridere: vettura sporca, tanto che sono stato costretto a "bonificare" il sedile da bottigliette e cartacce varie prima di sedermi. L'autista per tutto il tempo ha parlato al cellulare senza vivavoce e ha fumato. L'unica cosa seria, il prezzo della corsa. Dovendo partire in aereo proprio i giorni delle ultime proteste, mi è stato fornito da amici il telefono di una ditta di noleggio con conducente. Non si tratta del tassinaro abusivo con una Mercedes di trent'anni fa, ma di una ditta che normalmente porta in giro uomini d'affari. Racconto il viaggio di ritorno da Fiumicino a casa mia (S. Giovanni). Sceso dall'aereo, ho acceso il cellulare e l'autista, che era già lì ad aspettarmi, mi ha chiamato comunicandomi dove si trovava e la targa dell'auto. Sono uscito dall'aeroporto, ho superato la lunga fila di disgraziati che aspettava il taxi e sono salito su una Mercedes serie S nuovissima e pulitissima. Autista educato e ben vestito, corsa rapidissima, per la cifra “astronomica” di 38 euro. La stessa corsa, dopo lunga attesa, la volta precedente, mi era costata 50 euro. Se i taxisti romani non riescono ad essere competitivi, forse dovranno rivedere qualcosa nella loro organizzazione, piuttosto che aumentare ancora i prezzi.
Leonardo Pisani