SAN VITO. Sospensione delle licenze autorizzate in eccesso e irregolari. E’ il provvedimento di autotutela che questa mattina il Comune adotterà, oltre a quello che sospende il dirigente indagato, unico dipendente comunale di San Vito coinvolto nella vicenda delle false licenze per taxi e noleggio auto con conducente. L’inchiesta della Procura di Lanciano vede 54 persone indagate tra dipendenti pubblici, intermediari d’affari e intestatari delle licenze, la maggior parte residenti a Roma. Nella capitale, e in qualche caso anche a Napoli, le autorizzazioni rilasciate dal Comune di San Vito venivano rivendute per somme che arrivavano anche a 10mila euro, comunque nettamente inferiori a quelle che vengono praticate nelle grandi città. Le ipotesi di reato sono di concorso in peculato e falso in atto pubblico.
Perquisizioni e controlli sono stati effettuati, dal personale del distaccamento di Lanciano della polizia stradale su disposizione del pubblico ministero Ruggiero Dicuonzo, anche a Castel Frentano, Treglio, Fossacesia e Mozzagrogna. Ma in questi casi le autorizzazioni rilasciate non superano la decina e non risultano indagati. A San Vito, invece, negli ultimi mesi sono state rilasciate ben 70 licenze e, come accertato dagli inquirenti, che vanno ad aggiungersi alle oltre 400 rilasciate dal 2007 ad oggi. «Domani mattina (oggi per chi legge, ndc) sospenderemo le licenze rilasciate al di fuori delle regole», dichiara il sindaco Rocco Catenaro (nella foto), «come sta dimostrando l’inchiesta della Procura, qualcuno ha abusato della sua posizione di funzionario pubblico: aveva una certa autonomia a rilasciare regolarmente queste licenze ma è andato oltre. Il nostro è un provvedimento di autotutela, anche per difendere il nome del Comune. Non avevamo la prerogativa per un’indagine, ma quando abbiamo cominciato a capire che qualcosa non andava, qualche mese fa, abbiamo chiesto alla polizia locale di verificare le autorizzazioni che erano state rilasciate». Le uniche delibere esistenti, un paio, avevano fissato il numero di licenze da rilasciare in 30-35. «Ci fu la richiesta dell’ufficio preposto a dare disponibilità per rilasciare questo tipo di licenze», ricorda Catenaro, «era il 2009, il periodo dei Giochi del Mediterraneo, che avrebbero giustificato un maggior impiego di veicoli con autista». Le licenze per taxi e noleggio auto con conducente finì anche in consiglio comunale, attraverso un’interrogazione della minoranza. In municipio sono stati sequestrati il computer e documenti del dirigente indagato, e da tempo in permesso malattia, e anche vari timbri. Non si escludono ulteriori sviluppi dal proseguo delle indagini.
Secondo l'accusa, Di Cecco avrebbe rilasciato un numero ingente di autorizzazioni N.C.C. a favore di soggetti che, in realtà, non avrebbero mai svolto il servizio di trasporto secondo quanto previsto dalle normative. Il Comune avrebbe rilasciato in totale più di 80 autorizzazioni. Nell'ambito dell'inchiesta sono state 14 le misure cautelari emesse (sei ai domiciliari e otto all'obbligo di dimora).