(ANSA) - ROMA, 1 FEB - Spetta al consiglio comunale e non al sindaco e alla giunta riordinare le modalita’ di svolgimento del servizio taxi. Per questo motivo il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso di 73 tassisti, ha annullato una serie di ordinanze del 2007 della giunta e del sindaco di Roma riguardanti anche la nuova regolazione e la disciplina del servizio taxi, la disciplina dei nuovi turni, le tariffe agevolate e le nuove licenze.
Spetta al consiglio comunale e non al sindaco e alla giunta riordinare le modalita’ di svolgimento del servizio taxi. Per questo motivo il Tar del Lazio, accogliendo il ricorso di 73 tassisti, ha annullato una serie di ordinanze del 2007 della giunta e del sindaco di Roma (Walter Veltroni) riguardanti anche la nuova regolazione e la disciplina del servizio taxi (soprattutto relativamente alle partenze dalla Stazione Termini), la disciplina dei nuovi turni, le tariffe agevolate (riduzione del 10 per cento delle tariffe per le donne che viaggiano tra le 21 e l’una di notte e per le persone che si recano negli ospedali cittadini) e le nuove licenze. I giudici hanno ritenuto che "deve ritenersi – si legge nella sentenza – che l’adozione degli strumenti contenenti le regole del servizio taxi sia affidata al consiglio comunale", e che "non emerge dallo statuto del Comune di Roma alcuna previsione che affidi alla competenza sindacale l’adozione dei provvedimenti regolanti le modalita’ di svolgimento del servizio ne e’ rinvenibile nella fattispecie concreta la presenza di quei presupposti che la legge prima e la giurisprudenza poi ritengono indispensabili affinche’ sia (legittimamente) affidata alla competenza del sindaco l’adozione di atti di natura tipicamente gestionale".