NO ALLA "GAMBIZZAZIONE" BERSANI

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25/7/06 accordo a Roma tra taxisti e sindaco Veltroni

18/7/06 vincono i taxisti, grande batosta per Prodi

18/7/06 poveri noi, assediati da Draghi e vampiri

18/7/06 noi "di sinistra", in piazza contro il nostro governo

18/7/06 migliaia di taxi bloccano Roma, poi la festa

18/7/06 accordo sulle licenze, aumenteranno i turni

17/7/06 trovato l'accordo

17/7/06 svolta di Veltroni "no alla piazza"

17/7/06 bastone con i Taxi, carota con Alitalia

15/7/06 da Fiumicino si può raggiungere Roma solo in treno

15/7/06 il governo prende tempo

14/7/06 una licenza due taxi

14/7/06 strappo dei sindacati

14/7/06 il  ministro propone la sperimentazione

13/7/06 due sigle sindacali abbandonano il tavolo della trattativa

5/7/06 stop ai blocchi, ora si tratta

5/7/06 altroconsumo contro le corporazioni

5/7/06 taxi lumaca da Piacenza a Bologna

4/7/06 città sotto assedio

2/7/06 non è vero che i taxi italiani sono i più cari

1/7/06 Corrado Fanelli - presidente AssoTaxi

1/7/06 Valter Catanese - vicepresidente URI, vicep. Radiotaxi 4390 Firenze

1/7/06 Loreno Bittarelli - presidente URI
1/7/06 comunicato URI

1/7/06 taxisti, nuovi "kulaki"

(79) il Messaggero 25 lug 06

Taxi, accordo a Roma aumentate le auto: 2.500 in più su 3 turni

ROMA Taxi, l’accordo sul decreto Bersani porta i primi benefici nella Capitale. Il sindaco Veltroni ha trovato l’accordo con la categoria: i tassisti hanno accettato di aumentare di 2.500 il numero delle auto in servizio ogni giorno, da settembre, anche con l’uso dei sostituti alla guida

 

Ieri sera vertice sul rafforzamento del servizio dei taxi

Ieri sera vertice sul rafforzamento del servizio dei taxi. Il sindaco Veltroni e l’assessore Calamante hanno incontrato le associazioni di categoria, per studiare l’applicazione del decreto Bersani. Confermato il progetto per la tariffa fissa dagli aeroporti. Da settembre potenziamento dei turni, con 2.500 auto più in servizio. Già giovedì in un incontro si studierà un primo potenziamento dei turni. Altri 200 taxi saranno concentrati su Termini. Un altro fronte della mobilità è quello che riguarda la via del Mare: il sorpassometro, da un anno in funzione, non basta più a bloccare la corsa spericolata di migliaia di automobilisti (oltre mille multe e più di quattromila punti ritirati). Per questo la Provincia sta decidendo di installarlo anche su altre strade. «C’è bisogno di fare di più», dice l’assessore Paluzzi. Anche, per esempio, l’installazione di altri due autovelox fissi sulla via del Mare. I tecnici hanno avviato una ricognizione.

 

Fiumicino-Roma in taxi: 40 euro a corsa

Tariffa unica e turni potenziati del 40%: così Veltroni firma l’accordo con la categoria

La riunione è terminata alle 22 ed il sindaco Walter Veltroni, dopo aver messo d’accordo ventiquattro diverse sigle sindacali dei tassisti, è uscito dall’incontro con la commissione consultiva con un sorriso soddisfatto. Ha incassato il credito maturato con i tassisti nel corso della movimentata trattativa del decreto Bersani. Ha fatto scrivere nero su bianco una serie d’impegni ai tassisti romani che dovrebbero portare a un risultato molto semplice: più taxi per tutti. I tassisti, però, chiedono anche una semplificazione della tariffa («e un adeguamento», osserva Nicola Di Giacobbe dell’Unica Cgil). Ma vediamo i punti dell’accordo:

1. Ogni giorno ci saranno per strada 2.500 taxi in più. Significa il 40 per cento in più di oggi. Al mattino 1.000, al pomeriggio 1.000, alla sera 500. Nuove licenze? No, sarà applicato il decreto Bersani. Un taxi potrà restare in strada anche tutto il giorno, guidato dal titolare della licenza ma anche da un sostituto alla guida. E’ stato calcolato che questa operazione potrebbe creare 2.000 nuovi posti di lavoro. Vedremo subito più taxi? Sì e no. No, perché l’accordo raggiunto sarà perfezionato a settembre. Probabilmente saranno previste delle eccezioni per i periodi dell’anno in cui c’è meno lavoro. Sì, perché giovedì si riunirà nuovamente la commissione consultiva, che deciderà come intervenire subito, comunque, per ampliare i turni. I primi risultati potrebbero esserci ad agosto.

2. E’ passata la tariffa fissa dagli aeroporti. Circa 40 euro fra Fiumicino e il centro (all’interno delle Mura Aureliane), 25-30 fra Ciampino e il centro. Impegno a pubblicizzare con manifesti e volantini, in tutti gli hotel, la tariffa sperimentale (sempre da settembre), togliendo spazio di manovra al malcostume di alcuni portieri che chiedono una percentuale a tassisti o ncc che poi, per rifarsi, alzano il prezzo al passeggero. I tassisti hanno anche chiesto di promuovere con grande evidenza, anche negli aeroporti, la nuova tariffa fissa, magari con hostess, manifesti, qualsiasi forma possa aiutare i tassisti onesti ad avere la meglio sui tassisti disonesti.

3. Veltroni ha accolto la proposta, presentata un paio di mesi fa dai tassisti, di una task-force per la stazione Termini. Da settembre cento auto bianche al mattino, cento alla sera, 200 in totale, fuori dai turni, dovranno essere dedicate al servizio alla stazione, dove spesso la situazione è insostenibile e spadroneggiano gli abusivi. Saranno riorganizzati i posteggi a Termini, attualmente insufficienti; si punterà alla collaborazione con Trenitalia, per un migliore coordinamento in caso di arrivi di più convogli.

4. Altri punti: il Campidoglio si è impegnato a mettere i cordoli a protezione di tutte le corsie preferenziali, i tassisti ad accettare anche i clienti lungo la strada; il Campidoglio promette controlli ancora più severi contro abusivi e Ncc che non rispettano le regole, i tassisti assicurano che sono pronti a lavorare oltre i turni in caso di eventi particolari come la Notte Bianca. I commenti finali. L’assessore alla Mobilità, Mauro Calamante: «Il clima è positivo, si dimostra che con il dialogo si ottengono risultati». Nicola Di Giacobbe (Unica Cgil): «E’ un accordo importantissimo. Abbiamo dovuto accettare a malincuore la tariffa fissa a causa delle gravi lacune di chi, come il Comune di Fiumicino, dovrebbe fare i controlli all’aeroporto». Loreno Bittarelli (3570): «Già da agosto sarà possibile potenziare il servizio. Utilizzando i taxi che già abbiamo. Solo dopo si parlerà di sostituti e collaboratori. Sulla trasparenza: il cliente paghi quello che dice il tassametro, niente tariffe differenziate, bagagli e altro». Il sindaco: «Procederemo in due tappe: la prima è la riorganizzazione dei turni. Entro giovedì dobbiamo preparare una misura che permetta al cittadino di trovare un’auto bianca in tutto l'arco della giornata. Le altre questioni a settembre». Giuliano Falcioni (sindacato Ciisa): «Si dimostra che questa categoria non dice sempre no, con Veltroni si è trovata la strada per il dialogo».

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(80) Libero 18 lug 06

Vincono i taxisti, grande batosta per Prodi

I tassisti vincono il braccio di ferro con il governo. Fallisce la linea dura decisa da Romano Prodi. Dopo oltre 5 ore di trattativa la svolta nella trattativa tra il ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, e i rappresentanti delle 21 associazioni sindacali.

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(81) Libero 18/7/06

Poveri noi, assediati da Draghi e vampiri

di OSCAR GIANNINO

Caro direttore, ci risiamo. Sulle tasse, l'Italia del centrosinistra una ne fa e cento ne pensa. Al Senato da ieri la maggioranza dell'Unione è costretta a tentare di smussare a colpi di emendamento almeno alcune delle norme più vessatorie introdotte dal decreto Bersani-Visco e che hanno portato al tracollo del settore immobiliare, oltre ad aver introdotto il Grande Fratello dei controlli su ogni operazione sui nostri conti correnti. Ed aver sottoposto a istruttoria preventiva la decisione di aprire una partita Iva, tanto per scoraggiare chi si volesse mettere in proprio invece che finire dipendente e sindacalizzato. Ma dall'altra parte mezza maggioranza -Rifondazione, Verdi, comunisti italiani e l'ala sinistra dei Ds - oltre a tutti i sindacati confederali invocano che la finanziaria del risanamento promessa da Padoa-Schioppa nel Dpef avvenga solo ed esclusivamente con una strizzata di sangue dalle nostre tasche, con imposte aggiuntive per una ventina di miliardi di euro: tagli alle spese, per favore, si rinviano al 2008. Tanto che ieri è dovuto scendere in campo il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi in persona, per dare una mano al suo bistrattato amico ministro che dichiara di voler contenere la spesa sanitaria, previdenziale, i 180 miliardi che finiscono ai dipendenti pubblici e i trasferimenti agli enti locali che non rispettano alcun tetto di spesa. Sennonché, tanto Draghi ha voluto dargli una mano, che lo stesso governatore ha finito per scivolare e per sbattere malamente il sedere per terra. Perché da una parte ha detto ciò che da sempre è stella polare per noi liberisti, ed è puntualmente confermato da tutte dicasi tutte - le graduatorie della crescita e della competitività economica: e cioè che meno tasse significa più crescita. Solo che per non far girare troppo le scatole alla maggioranza Draghi ha dovuto travestirsi da lupo statalista invece che da agnello liberista. Non solo dunque ha dovuto ammettere «io la penso così, ma c'è anche chi la pensa all'opposto»: come a dire appunto l'Unione, e magari il viceministro Visco, quello che presenta decreti in cui gli aggravi fiscali sugli immobili sono stimati in 470 milioni mentre in realtà pesano per 30 miliardi.

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(82) Il Messaggero mar 18 lug 06

«Noi di sinistra, in piazza contro il nostro Governo»

di MAURO EVANGELISTI

«Ma quali fascisti...Guardi, storicamente i tassisti romani sono sempre stati più vicini alla sinistra. I primi mutamenti ci sono stati all’epoca dell’assessore Tocci, quando contestammo le sue iniziative. Poi, questa nuovo colpo che abbiamo ricevuto dal ministro Bersani... Chi se lo aspettava da un governo di centro sinistra? Oggi i tassisti romani sono 50 e 50, sono lo specchio del Paese in fondo. Poi, a capo dei cortei vanno quelli di destra, il decreto per la liberalizzazione del settore lo sta facendo un governo di centro sinistra. E noi che abbiamo votato a sinistra, oltre a essere preoccupati per il nostro futuro, dobbiamo prenderci i rimproveri dei nostri colleghi...». Eccoli, ci sono i tassisti di sinistra, anche se magari nel corso delle proteste hanno fatto più notizia i sindacati vicini alla destra, i toni accesi dei più giovani che in occasione della prima protesta acclamarono Storace e Gasparri.
Ieri - nel corso della protesta, prima della festa per l’accordo raggiunto - fra i tanti striscioni c’era quello della cooperativa Samarcanda, che quando venne fondata raccoglieva soprattutto tassisti che guardavano a sinistra («ma nel tempo questa caratterizzazione si è persa, con noi ci sono tutti quei tassisti onesti che credono in un servizio di qualità, siamo stati per esempio i primi a introdurre la carta di credito sui taxi»). Francesco Cerruti ha 59 anni, ancora tanti giorni di sole e di pioggia da passare sul taxi prima della pensione. «E ora mi sento tradito. Io ho votato per Prodi, non voterei mai Berlusconi. Però come si fa a imporre un decreto di quel tipo in quel modo? Senza confronto, senza concertazione? Questa non è sinistra, le imposizioni di quel tipo sono di destra, chi se lo aspettava....». Al suo fianco Claudio Stella, 56 anni, osserva: «E’ vero che in campagna elettorale nel programma del centro sinistra si era parlato di riforma del settore, ma poi negli incontri con i partiti ci era stato assicurato che non ci sarebbero state queste forzature. Ora come si fa a non protestare?». Cerruti e Stella non sono quel tipo di tassista che ha paura di qualsiasi cambiamento, che si arrabbia non appena gli dicono che sarà spostata una matita. Si rendono conto che quello dei taxi non è un mondo perfetto. «Noi ci siamo detti disponibili a una maggiore flessibilità dei turni, già qualcosa è stato fatto - dicono - andiamo per gradi, vediamo come si può migliorare il servizio. Il problema di Roma lo conoscono tutti è la velocità media dei taxi, le corsie preferenziali mai rispettate. Anche se domani i taxi raddoppiassero all’improvviso, non cambierebbe nulla per il cliente, le strade sarebbero ancora più intasate. Non vedete che ai posteggi in certi orari non c’è posto per tutti i taxi? Cosa succederebbe se passasse la linea di “una licenza due taxi”? Ma allora si facciano scelte coraggiose: una isola pedonale più ampia, la possibilità per i taxi di muoversi rapidamente, a quel punto di potrebbero anche aumentare le licenze. Ma alle condizioni di oggi sarebbe un disastro». Ma non c’è un certo imbarazzo da parte vostra di fronte a un giornalista aggredito, altri insultati, i noleggiatori accerchiati nei pressi degli hotel...«Gli eccessi sono da condannare, sempre, siamo i primi a dirlo. Ma quello che dispiace, che ci fa male veramente, è che tutto questo poteva essere evitato se solo il ministro avesse prima fatto il confronto e poi scritto il decreto. Noi siamo lavoratori. In questo modo, invece...Una cosa del genere ce l’aspettavamo da Berlusconi, non da Prodi». In serata, però, l’accordo viene siglato. E anche i tassisti di sinistra alla fine possono festeggiare.
mauro.evangelisti@ilmessaggero.it

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(83) Il Messaggero 18 lug 06

Migliaia di taxi bloccano Roma, tensioni in piazza, poi la festa

Un giornalista del Corriere della Sera aggredito da alcuni manifestanti nei pressi del Circo Massimo

di MAURO EVANGELISTI

ROMA - Una lunga corsa, sofferta e dolorosa, con il tassametro virtuale della Capitale che ancora una volta ha pagato un prezzo salato. E poi alle 21.30 la festa, quasi imprevista, perché l’accordo con il ministro era stato raggiunto, caroselli di tassisti si sono spostati da via Veneto - sede della trattativa - a piazza Santi Apostoli, dove a migliaia attendevano l’esito dell’incontro con Bersani. «I tassisti dell’Italia siamo noi», cantavano, clacson e cori che più dei toni duri della mattinata, ricordavano quelli allegri della vittoria degli Azzurri ai Mondiali. E c’è stato spazio anche per slogan a favore del sindaco Veltroni e del prefetto Serra. Eppure. Eppure la protesta di diecimila tassisti da tutta Italia cominciata di buon mattino al Circo Massimo prometteva ben altre nuvole. Ha percorso le strade, incrociando i tragitti dei turisti un po’ sorpresi, un po’ spaventati, fino a piazza Venezia, guardati a vista dai reparti mobili schierati in forze. Il corteo ha completato la sua corsa a piazza Santi Apostoli, sotto la sede dell’Unione, come da programma. Lì, per tutto il giorno, i tassisti sono rimasti ad attendere l’esito dell’incontro con il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani, in un altro punto della città, in via Molise, una traversa di via Veneto. In serata, prima della festa a piazza Venezia - con i tassisti ancora accampati a piazza Santi Apostoli - c’è stato un corto circuito di manifestazioni: partiva un corteo contro la guerra in Medio Oriente, c’è stata anche un’esplosione di bomba carta.
Ma già dal mattino lo scenario di piazza Venezia era una delle più brutte cartoline di Roma: poliziotti e carabinieri mobilitati, il traffico a tratti bloccato, un prato occupato da un gruppo di un’altra protesta (lo sciopero della fame di cinque autisti di Trambus), i turisti persi perché non è questa la Roma che avevano visto sui depliant. A macchiare la giornata la gravissima aggressione, verso le 10, nei pressi del Circo Massimo. Due persone hanno avvicinato un giornalista del Corriere della Sera, Paolo Foschi, e lo hanno colpito con due schiaffoni. E’ stato medicato in ospedale, la prognosi è di sei giorni. Durissime le condanne per l’episodio, dal sindaco di Roma, Walter Veltroni («intollerabile il ripetersi di aggressioni e minacce, la maggioranza dei tassisti non condivide questi metodi») all’ex ministro Gianni Alemanno («i tassisti isolino i facinorosi»). Il ministro dell’Interno, Giuliano Amato, ha chiesto alla forze dell’ordine «di reprimere e prevenire qualsiasi forma di violenza». Ma la lunga giornata è stata soprattutto fatta di attesa dell’esito della trattativa, che si è conclusa solo verso le 22. «Abbiamo vinto», ha gridato la piazza. Eppure. Eppure dalle parole che risuonavano dal palco di piazza Santi Apostoli, si è capito che non solo sarebbe stato semplice trovare un accordo, c’erano 22 sigle sindacali da mettere d’accordo. E dal palco, dove hanno preso il microfono esponenti della base più dura, si sono sentiti ragionamenti di questo tipo: «Fate attenzione a quello che firmate, perché poi dovete venire qua, tutti è ventidue i sindacati, e sul palco dovete spiegarci le ragioni delle vostre scelte». Loreno Bittarelli, leader nazionale dell’Unione radio
taxi e grande capo del 3570 a Roma, uno di quelli che ancora riesce a dialogare con la base, aveva messo le mani avanti: «Vi prometto che qualsiasi decisione che riguardi la nostra categoria non sarà presa in via Molise, ma sarà sottoposta prima alla vostra attenzione e all'approvazione di questa assemblea in piazza». Sotto il sole, con piazza Venezia a lungo bloccata, Roma paralizzata, l’attesa è stata interminabile e stressante. Piazza Santi Apostoli si è trasformata in una sorta di speak corner, l’angolo di Hide Park a Londra dove chiunque può parlare e spiegare le sue tesi. Anche in via Molise circa un centinaio di tassisti si sono fermati sotto il Ministero. Poi è uscito Bittarelli e ha urlato: «Abbiamo vinto».

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(84) Il Messaggero 18 lug 06

Il ministro: buon pareggio. Veltroni: bene il dialogo. Alemanno: vittoria della categoria

Accordo sulle licenze, aumenteranno i turni

Salta il cumulo ma i Comuni potranno rilasciare nuove concessioni. Tariffe fisse per alcune tratte

ROMA Accordo fatto. Dopo giorni e giorni di tensione, blocchi del traffico e turisti a piedi, il ministro dello Sviluppo Bersani e le 19 sigle sindacali dei tassisti hanno trovato l’intesa su una proposta articolata in sei punti. Altri due contemplano l’istituzione di due tavoli di confronto con le categorie: uno sui problemi strutturali e sulle condizioni di lavoro, l’altro dovrà monitorare tra sei mesi i primi risultati della riforma. Questo testo sarà trasformato in un emendamento sostitutivo all’articolo 6 del decreto Bersani sulla competitività, attualmente all’esame del Senato.
Sparisce il cumulo delle licenze ovvero la possibilità per i Comuni di assegnare nuove licenze a chi già era titolare di una concessione. Ma ai sindaci vengono assegnati nuovi strumenti per modernizzare il servizio e potenziarlo là dove serve. Potranno indire nuovi bandi per l’assegnazione delle licenze, anche al di fuori della programmazione concordata con le categorie, se la situazione locale lo richiede. E sebbene sparisca la dizione «doppia targa», rimane la possibilità di abbinare una seconda macchina alla licenza: la formula parla di utilizzare «un numero limitato di veicoli sostitutivi e aggiuntivi a favore di particolari categorie di utenza e avvalendosi di sostituti alla guida. Queste attività precisa il nuovo testo saranno svolte in via sperimentale e saranno in particolare riservate a consorzi e cooperative di taxi
». Un altro punto controverso riguardava i bandi: rimane il vecchio sistema, ma sarà affiancato da una novità. Se la programmazione ordinaria non risultasse idonea a garantire il servizio, i Comuni potranno bandire concessioni straordinarie, esclusa l’asta. Il ricavato andrà redistribuito ai taxi per l’80% e servirà a risarcire chi ha già una licenza della sua perdita di valore. Ma per la parte restante servirà ai Comuni per realizzare i controlli non solo sui taxi ma anche sulle auto a noleggio. Infine gireranno più taxi perchè è passata l’introduzione doppi o tripli turni di lavoro con un dipendente o un familiare regolarmente inquadrati. Introdotte anche nuove licenze temporanee in caso di eventi straordinari. Ma soprattutto si potranno fare servizi sperimentali con una regolamentazione apposita: per esempio i servizi a chiamata o per le scuole. Novità anche per le tariffe: potranno essere introdotte quelle fisse, per determinati percorsi. Per esempio, «x» euro per Roma-Fiumicino.
I tassisti cantano vittoria. L’impianto del decreto Bersani ha retto all’urto delle proteste feroci di questi giorni ma bisognerà vedere come i sindaci utilizzeranno i nuovi strumenti che vengono messi a loro disposizione. Il potenziamento del servizio e l’accesso ai giovani dipenderà in gran parte da loro.
«La vertenza si è chiusa con un pareggio che mi soddisfa molto», ha detto il ministro per lo Sviluppo economico Pierluigi Bersani commentando l'accordo che ha chiuso la vertenza taxi. «Il tavolo di discussione viene spostato dal governo ai Comuni. E i Comuni potranno scegliere di potenziare il servizio a seconda delle esigenze locali previa consultazione delle commissioni consultive cui partecipano i rappresentanti della categoria e radiotaxi
», comunica Loreno Bittarelli, presidente dell’Uri e di Radiotaxi, ai tassisti che lo aspettano a piazza Santi Apostoli. E’ un’affermazione più veritiera di quella che Bittarelli aveva rilasciato a caldo, uscendo dal ministero in Via Veneto: «Abbiamo vinto, scompaiono il cumulo e la doppia targa, hanno accettato le nostre proposte anche per quanto riguarda la possibilità di avere il secondo conducente», era stata la prima osservazione che però non corrisponde al contenuto dell’intesa. Per Walter Veltroni è stato bene muoversi lungo la linea del dialogo, per Gianni Alemanno invece «i tassisti hanno ottenuto un grande successo».
B.C.

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(85) La repubblica lun 17 lug 06

Festeggiano i tassisti in piazza Santi Apostoli a Roma
La vicenda si chiude dopo un'altra giornata di protesta

Taxi, raggiunto l'accordo con Bersani
Niente cumulo di licenze e doppia targa

Il ministro: "Un pareggio che mi soddisfa molto, ora i comuni hanno un menù di soluzioni"

ROMA - "Abbiamo vinto, scompaiono il cumulo e la doppia targa, hanno accettato le nostre proposte anche per quanto riguarda la possibilità di avere il secondo conducente". E' questo, nelle parole di Loreno Bittarelli dell'Uri (Unione radiotaxi italiani), il risultato raggiunto durante l'incontro decisivo di questa sera tra i sindacati e il ministro per lo Sviluppo economico, Pierluigi Bersani. In piazza Santi Apostoli, dove si sono riuniti i tassisti in attesa della fine della riunione, hanno accolto la notizia con entusiasmo.

Positivo anche il giudizio del ministro Bersani, che ha definito l'intesa "un pareggio che mi soddisfa molto", sottolineando poi che "si offre ai Comuni un menù di soluzioni che si possono adattare alle diverse realtà".

"Siamo soddisfatti - ha detto Carlo Bologna dell'Ait (Associazione italiana tassisti) - hanno capito che qui c'e' gente che lavora". "Abbiamo trovato dei punti d'incontro - ha aggiunto - il ministro si è impegnato a togliere il cumulo delle licenze ma noi, in cambio, ci siamo impegnati a garantire lavoro ai giovani attraverso un apparato di sostituzioni che consentirà un incremento delle presenze dei taxi del 60-70 per cento in più".

"Giudizio positivo sulla proposta del ministro Bersani" , ha detto Fabio Parigi, portavoce di Confartigianato Taxi "L'unico punto di perplessità - ha sottolineato Parigi - riguarda il principio del bando straordinario fuori programmazione. Tuttavia il ministro ci ha rassicurato sul fatto che si tratta di una ipotesi riferita ad un ambito circoscritto e ad eventi eccezionali".

Uno dei punti dell'intesa riguarda la possibilità di bandire nuovi concorsi per le licenze. Questo accadrà solo se la situazione ordinaria lo richiederà e a seguito di una verifica da parte dei comuni, ha spiegato Maurizio Longo della Fita-Cna.

La notte in piazza delle auto bianche si sta trasformando in una festa: cori da stadio, bandiere, clacson che suonano e ringraziamenti per il sindaco di Roma Walter Veltroni e il prefetto Achille Serra, mediatori con il governo.

QUesta la conclusione di un'altra giornata difficile per la capitale. Migliaia di tassisti erano scesi oggi in corteo nel centro di Roma. Dal Circo Massimo si erano mossi verso piazza Venezia e poi, a piedi, avevano raggiunto piazza Santi Apostoli. Il clima in piazza era teso: un giornalista del Corriere della sera, Paolo Foschi, è stato minacciato e aggredito da due tassisti: "Sappiamo chi sei e dove vivi".

Il documento. Loreno Bittarelli, presidenti dell'Uri, ha letto e commentato in piazza Santi Apostoli il documento dell'intesa con il governo. "Il tavolo di discussione viene spostato dal governo ai Comuni. I Comuni potranno scegliere di potenziare il servizio a seconda delle esigenze locali previa consultazione delle commissioni consultive cui partecipano i rappresentanti della categoria e radiotaxi", ha spiegato.

E ha aggiunto: i Comuni "possono disporre ulteriori turni giornalieri per le singole auto, utilizzando dipendenti e collaboratori familiari, con forme di controllo sistematico da parte dei Comuni. Potranno inoltre prevedere bandi straordinari in deroga alla programmazione ordinaria a titolo oneroso o gratuito".
Nel corso della discussione al ministero, ha spiegato Bittarelli, è stato chiarito che i concorsi avverranno nell'ambito dell'ordinaria programmazione, dove questa possa garantire un adeguato livello di servizio. Nel caso in cui la programmazione manchi - si legge nel documento - o si riveli insufficiente, i Comuni potranno bandire concorsi straordinari.

Nel caso di bando oneroso, sarà esclusa la possibilità di bandire un'asta economica per l'assegnazione del titolo. Il ricavato del bando oneroso verrà distribuito ai tassisti già in attività in una percentuale non inferiore all' 80%; la parte restante dei proventi potrà essere usata dai Comuni per iniziative di controllo e miglioramento della qualità di tutto l'autoservizio pubblico non di linea.

(17 luglio 2006)

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(86) Libero 17 lug 06

Svolta di Veltroni «No alla piazza» di ARMANDO PLEBE

L'accesa controversia sui taxisti presenta sia luci che ombre, e ha fatto bene su Libero di ieri Alberto Mingardi a prendere una posizione di grande equilibrio. Comunque, qualsiasi possa essere l'opinione dei lettori, non può che destare stupore la dichiarazione che ieri Veltroni ha rilasciato a Repubblica, dicendo che «pensare di usare la violenza di piazza per farsi sentire è inaccettabile». Non avevamo mai ascoltato un esponente della sinistra condannare i movimenti di piazza, per cui si tratta di un evento imprevisto e degno di essere sottolineato. Da sempre la sinistra ha giustificato i movimenti di piazza, ritenendosi obbligata a prenderne le difese, anche quando essi fossero immotivati o esagerati, come nel caso delle recenti turbolenze di Milano. La difesa della piazza violenta è considerata dalla sinistra un suo obbligo, almeno a partire dal famigerato Sessantotto. Per essa chi cerca di porre un freno alla piazza viene additato alla pubblica riprovazione come un repressore o addirittura un fascista. Ecco che invece ora Veltroni volta pagina: guai ai taxisti se pretendono di sfruttare la piazza per farsi valere. Non c'è dubbio che, dal punto di vista dello schieramento politico, Veltroni abbia ragione da vendere.

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(87) 17 lug 06 Libero

Bastone con i taxi, carota con Alitalia e treni di OSCAR GIANNINO

Il governo ci prende in giro

Caro direttore, e no, non ci siamo proprio. Ci fanno fessi come sempre, e noi giornalisti abbiamo la nostra bella dose di responsabilità, a non far capire alla gente quanto sottile sia l'arte della presa per i fondelli di noi tutti da parte dei governi. Io sono di quelli che pensa che dei governi bisogna diffidare sempre, visto che son tutti buoni a inventare scuse per picchiarci nelle tasche e metter becco nei liberi affari di ciascuno. Ma dei governi bisogna diffidare per prova provata, quando scomodano altissimi princìpi, che declinano poi con il metodo truffaldino del "due pesi e due misure". È esattamente ciò che sta avvenendo sul problema dei trasporti. Ma ieri nessun giornalone confindustriale - guarda caso - ne ha informato i suoi lettori. Ma come, son giorni e giorni che a Milano e a Roma siamo tutti alle prese con l'inferno scatenato dal governo per il decreto Bersani- Visco sui tassisti, con piazze e aeroporti bloccati perché da Palazzo Chigi Prodi continua a ripetere con il viso dell'arme che alle corporazioni lui non si piega, perché prima di tutto viene il diritto del cittadino di vedere presto un potenziamento dell'offerta di vetture pubbliche, e basta con sindaci e governi piegati ai volerti dei monopolisti della licenza pubblica. E in tutto questo bailamme non ci accorgiamo che Prodi da una parte predica bene e dall'altra clamorosamente si contraddice e ci buggera? I tassisti si beccano il decreto e l'unanime condanna per i blocchi forsennati che mettono in opera, nel tentativo di farsi ascoltare per non farsi espropriare del valore delle loro licenze, e nel frattempo invece il governo sbraca con corporazioni ben più numerose, potenti e temibili, senza che nessuno dica nulla? È esattamente ciò che è avvenuto. Venerdì scorso, infatti, il governo ha avuto la bella idea di convocare Cgil, Cisl e Uil - la trojka storica alla quale la Ugl ormai si è aggiunta in pianta stabile, per consentire al governo di dire che non guarda solo a sinistra - per lanciare con formula roboante una «cabina di regia nazionale del trasporto».

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(88) Il Messagero sab 15 lug 06

FIUMICINO - «A causa di un’agitazione che riguarda il servizio taxi avvertiamo i signori viaggiatori che la città di Roma può essere raggiunta attraverso la ferrovia». Annunci in italiano e in inglese hanno accolto ieri all’arrivo i turisti in viaggio nella capitale, appena atterrati al ”Leonardo da Vinci”. L’inatteso stop delle auto bianche ha convinto la società di gestione ”ADR, Aeroporti di Roma” a segnalare i collegamenti alternativi a quanti, disorientati e increduli per lo sciopero, rischiavano di cadere ghiotta preda degli ”abusivi”. Il numero dei biglietti per i treni ”Leonardo Express” è cresciuto di oltre il venti per cento.
«A dire il vero sorrideva dal suo banco l’impiegata del Punto d’informazione turistica del Comune di Roma oggi di tassisti abusivi se ne vedono in giro ben pochi. Evidentemente temono di essere più facilmente individuati oppure sono tenuti d’occhio dagli scioperanti». Presi d’assalto i gabbiotti delle due cooperative di noleggio con conducente, la ”Con.co.ra.” ed il C.T.P.”. «Il nostro servizio è abbastanza regolare» segnalavano cortesi all’accettazione lasciando intendere che qualche imprevisto avrebbe potuto mettere in difficoltà il trasporto sino a Roma. E tra queste, senz’altro, il mega ingorgo creato tra le 10,30 e mezzogiorno lungo l’autostrada Roma-Fiumicino, sino al Raccordo Anulare, all’andata e poi al ritorno, da una cinquantina di tassisti affiancatisi a passo d’uomo.
Gli ospiti appena sbarcati ai moli B e C, quelli dei voli internazionali, hanno pagato lo scotto dell’improvviso stop. «E nessuno ha pensato ad un servizio minimo garantito?» domanda Valery Ross, a Roma per una vacanza con il figlio, in arrivo da Toronto con un volo Air Canada. «La compagnia dei viaggi ci aveva avvertito che in Italia si trovano tanti scioperi dice in italiano abbastanza corretto Rosaria Valmas sbarcata da Lisbona ma non è mai successo in Portogallo che protestino i guidatori dei taxi».
Trasferitisi tutti a piazza Venezia, solo pochi conducenti hanno ”presidiato” con le loro auto bianche gli spazi antistanti i moli d’accoglienza dei passeggeri. Solo i turisti italiani, però, hanno potuto afferrare il senso della scritta ”So' tassista che Dio m'assista" che campeggiava sulla maglietta di un manifestante.
G.Man.

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(89) La Repubblica 15 lug 06

Il governo prende tempo per valutare le proposte dei sindacati
Forse "una licenza, due targhe" con tetto massimo e a cooperative

Taxi, domani un nuovo incontro
In molte città la protesta continua

Lunedì Bersani riferirà ai sindacati sui risultati della trattativa

ROMA - La trattativa tra governo e tassisti prende tempo. Dopo ore di riunione al ministero delle Attività produttive, ieri sera, è stato deciso di indire un nuovo tavolo per domani e di fissare per lunedì l'intervento del ministro Pierluigi Bersani. In questo modo si danno alle parti ancora due giorni per studiare il documento condiviso presentato dai sindacati e le richieste del governo: si apre, dunque, uno spiraglio mentre la protesta spontanea dei tassisti continua in molte città. Il documento dei rappresentanti di categoria, fanno infatti sapere dal ministero, contiene proposte da "approfondire, anche se non rispondono ad alcune delle esigenze evidenziate del ministro". Se la soluzione non si sbloccherà, i tassisti hanno già proclamato uno sciopero nazionale per il 25 luglio.

Una soluzione tecnica, secondo i rappresentanti dei tassisti, si sta avvicinando: nel lungo incontro di ieri sera si è cercato anche di modificare i punti più contestati dai conducenti delle auto bianche. Si tratta del cumulo e dell'ipotesi di doppia targa (una licenza, due taxi), che viene giudicata come una sorta di cumulo camuffato. Bruno Panieri di Confartigianato spiega che "per aggirare il nodo della doppia targa" si potrebbe "adottarla solo nelle strutture consortili e cooperative, con un tetto massimo e per utenze particolari. Per esempio per il trasporto disabili, su cui ci sono carenze effettive".

Una novità, questa, che non è piaciuta ai tassisti che ieri si erano riuniti davanti al ministero. Ne è nata una contestazione che tuttavia non ha creato disordini. Poco gradito anche lo slittamento del tavolo a domani. "E' stato lo stesso Bersani - spiega Loreno Bittarelli dell'Uri (Unione radiotaxi d'Italia) - a ritenere necessario un ulteriore approfondimento sulle nostre proposte". "Siamo per incrementare l'orario di lavoro - ha precisato il presidente dell'Uri - ma con sostituti".

L'incontro di domani, tra una delegazione ristretta dei sindacati e una del ministero, servirà a esaminare il documento condiviso e a verificare la "possibilità di presentare o meno un emendamento al testo del decreto legge all'attenzione del Senato". In base a quello che emergerà, lunedì il ministro per lo Sviluppo economico Bersani riferirà ai sindacati.

La soluzione proposta dai sindacati, spiega Fabio Parigi di Confartigianato Taxi, prevede una grande partecipazione dei Comuni che potranno "istituire turni aggiuntivi a quelli ordinari e il sostituto alla guida" e a "rilasciare licenze temporanee aggiuntive in caso di eventi straordinari". "Le amministrazioni comunali potranno inoltre prevedere, per i consorzi e le cooperative, veicoli aggiuntivi per il trasporto di particolari categorie di utenti ed entro un tetto massimo predeterminato per legge", aggiunge Parigi. Resta però da chiarire la divergenza rappresentata dalla possibilità, per i Comuni, di rilasciare licenze mediante bando o asta a titolo oneroso.

In molte città, intanto, continua la protesta. "Non lavorano. Non c'è verso - afferma a Roma Loreno Bittarelli - Sto andando a Piazza Venezia per cercare di rimuovere i blocchi, per dare un segnale di distensione. Ma fino a lunedì non credo proprio che riprenderanno". Servizio a sighiozzo, dunque: i tassisti romani infatti hanno dichiarato l'assemblea permanente e 150 di loro si sono riuniti nelle piazza davanti all'Altare della Patria. Le auto comunque sono parcheggiate in modo da non dare fastidio alla circolazione.

All'aeroporto di Fiumicino a Roma i tassisti hanno deciso di incrociare le braccia a tempo indeterminato, fino alla conclusione della trattativa. A Milano nessuno risponde ai principali numeri di radiotaxi e a Linate c'è un presidio: vengono garantiti solo i servizi per disabili e anziani. A Napoli in molti parcheggi si svolgono assemblee spontanee e alla stazione, al porto e all'aeroporto è difficile trovare un taxi. A Genova auto ferme e si prevede un assembramento in piazza De Ferrari. A Torino la protesta continuerà fino a lunedì, con taxi fermi e un'assemblea davanti all'aeroporto di Caselle. Nelle Marche i tassisti hanno minacciato di bloccare il servizio all'aeroporto Sanzio di Ancona-Falconara se non si troverà una soluzione.

Le associazioni dei consumatori Adusbef e Federconsumatori hanno chiesto al governo di non cedere ai ricatti e di intervenire per ristabilire la normalità. Anche usando misure quali la precettazione e il ritiro immediato delle licenze.

(15 luglio 2006)

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(90) Il messaggero 14 lug 06

Il Messaggero ven 14 lug 06

di BARBARA CORRAO

ROMA - Una licenza, due taxi. E’ bastato ventilare questa ipotesi e la trattativa con i tassisti al ministero dello Sviluppo si è bruscamente interrotta. Sono stati per primi Uri (Unione radiotaxi italiani), Ugl, Ait e Cisa ad aver abbandonato, dopo oltre quattro ore, la riunione tecnica dalla quale si attendeva una soluzione positiva al braccio di ferro sulle licenze. Le altre sigle hanno continuato a trattare ma dopo mezzanotte hanno annunciato, a loro volta, la rottura. «A queste condizioni, cioè mantenendo l’ipotesi di una licenza-due taxi, la discussione non può proseguire», hanno detto i rappresentanti di Cna-Fita, Casartigiani e Unica Cgil. «Torneremo al tavolo solo se si degnerà di tornare il ministro Bersani», aveva anticipato Lorenzo Bittarelli dell’Uri. «Sarà difficile contenere la protesta - ha aggiunto - i tassisti stanno venendo a Roma da tutta Italia. La responsabilità se la assumerà il governo». E’ bastato il segnale di rottura della tregua e numerose auto bianche si sono concentrate in doppia fila in Via Veneto e hanno poi bloccato, in nottata, piazza Venezia nel centro di Roma.
«E’ con grande rammarico che prendiamo atto di questa posizione dei tassisti», è stato il commento fatto diffondere in nottata dal ministro Bersani. «Abbiamo mantenuto fino in fondo la nostra parola, che era quella di una disponibilità al confronto per accogliere proposte che portassero al risultato di un potenziamento del servizio taxi». Ora il decreto farà il suo iter. Non è da escludersi che qualcuna delle proposte discusse con i tassisti possa essere recuperata nel corso della conversione in legge del provvedimento ma, consumata la rottura, il decreto mantiene la sua versione originaria e quindi rimane la norma sul cumulo delle licenze.
E dire che, nel corso degli ultimi giorni, erano stati compiuti dei passi avanti: allungamento dei turni anche per 24 ore, con l'impiego di un familiare o di un collaboratore, il rafforzamento del servizio durante eventi particolari. La proposta della doppia targa «non è il cumulo delle licenze, è solo una possibilità in più su cui decideranno i comuni, in base alle esigenze locali», aveva sottolineato il ministero. Inoltre, sarebbe stata introdotta «in forma limitata e sperimentale».
«Stiamo discutendo ma vogliamo un documento scritto. Senza, non lasceremo la trattativa», aveva detto una sindacalista della Cna-Fita, scesa a Via Veneto per tranquillizzare i tassisti in attesa. Sembra abbia addirittura subito un’aggressione verbale che è stata stigmatizzata al ministero. «Siamo rimasti ma non siamo d’accordo con l’ipotesi della doppia targa. E’ tutta da dimostrare la fattibilità economica», ha aggiunto Giovanni Maggiolo dell’Unica-Cgil. «Una licenza e due taxi - ha incalzato Lorenzo Bittarelli dell'Uri - è una soluzione che non sta in piedi perchè raddoppierebbero le licenze taxi, ma contemporaneamente anche i nostri costi di gestione, mentre si dimezzerebbero le corse».
«Quando ero un normale cittadino e non potevo disporre di un'auto di servizio, mi sono reso conto che prendere un taxi a Roma è praticamente impossibile», ha detto ieri il ministro dell'Economia Tommaso Padoa-Schioppa, schierandosi così con il collega Pierluigi Bersani sulla necessità di ampliare l'offerta di taxi nelle grandi città.

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(91) La Repubblica 14 lug 06

Ieri sera lo strappo dei sindacati: mobilitazioni e proteste in tutta Italia
Roma, Milano, Torino: giornata di disagi nelle città e negli aeroporti

Taxi, riaperta la trattativa sulle licenze
Prodi: "Avanti anche senza accordo"

Ait: "Se fallisce l'incontro, blocchiamo la capitale finché il governo non cede"
Il tavolo continuerà anche domenica. Lunedì nuovo faccia a faccia con Bersani

ROMA - In ventiquattro ore le trattative tra i tassisti e il governo sul decreto Bersani sono saltate e sono riprese, i blocchi delle auto bianche proclamati e - in alcuni casi - terminati. Due giornalisti sono stati aggrediti a Roma. A concludere la giornata, il tavolo tecnico iniziato alle 17.40 al ministero delle Attività produttive che dopo ore di trattativa è stato aggiornato a domenica. In tutta Italia, intanto, i conducenti dei taxi restano in mobilitazione "a oltranza", con lo spettro di uno sciopero nazionale proclamato per il 25 luglio. E il presidente del Consiglio Romano Prodi avverte: "Anche se non c'è l'accordo, il governo andrà avanti".

Lo strappo. La protesta delle auto bianche si è riaccesa ieri sera, quando i tassisti sono scesi in piazza. Motivo: la proposta del governo, avanzata durante il confronto con i rappresentanti di categoria, che a ogni licenza possano fare capo due vetture. Il tavolo non ha retto e la trattativa è saltata: "Non possiamo accettare queste condizioni", hanno detto i tassisti. E sono scesi in piazza, dando vita a una protesta che è continuata per tutta la giornata. Con disagi per i cittadini e la circolazione. Le associazioni di categoria hanno poi annunciato uno sciopero nazionale per il 25 luglio.

Le reazioni. Il presidente del Consiglio Romano Prodi ha dichiarato che "il governo andrà avanti, anche se non si trova un accordo". "Evidentemente quando si pensa a fare delle riforme", ha spiegato, è difficile "non pensare che si possono avere delle categorie e delle persone che si ribellano. Noi abbiamo preso delle decisioni sui taxi, sulle medicine, sulle banche perché riteniamo essenziali per i giovani, per svecchiare la società".
In mattinata il sottosegretario alla presidenza del Consiglio, Enrico Letta, ha condannato "le inaccettabili forme di protesta dei tassisti: bisogna rispettare le regole del diritto di sciopero". Aggiungendo che il governo si riserva la possibilità di ricorre a precettazioni o sanzioni per ripristinare il servizio dei taxi. Simile la posizione di Francesco Rutelli, vicepremier e ministro dei Beni culturali, che ha ipotizzato l'autorizzazione ai comuni a rilasciare licenze temporanee in caso andasse avanti l'agitazione.

Dall'opposizione arrivano i commenti di Gianni Alemanno, di An, per il quale il "conflitto sociale" può essere evitato, con un accordo che vada incontro alle ragioni dei tassisti senza rinunciare all'obiettivo di potenziare il servizio pubblico, e di Giampiero Cantoni, Forza Italia, per il quale il ministro per lo Sviluppo Pierluigi Bersani vuole far tacere le categorie che protestano, mentre quando c'era il governo Berlusconi queste avrebbero avuto il "diritto di essere le padrone delle città" e scendere in piazza.

La riapertura del confronto. Nel pomeriggio si è trovato un accordo per riprendere il dialogo, anche grazie alla mediazione del sindaco di Roma, Walter Veltroni, e del prefetto di Roma, Achille Serra. Alle 17.40 è cominciato un incontro al ministero delle Attività produttive. Presenti i rappresentanti di una ventina di rappresentanti delle associazioni di categoria, Veltroni e il capo della segreteria tecnica del ministero Franco Raffaldini. I sindacati hanno presentato un documento condiviso in cui riaffermano il no al cumulo di licenze, alle doppia targhe e alle aste. Il clima del confronto, dicono i presenti, è sereno ma le posizioni restano distanti. Una volta annunciato l'incontro, le proteste di piazza si sono calmate ma non sono terminate. In tutta Italia i tassisti restano in stato di agitazione.

Tutto rinviato a lunedì. "Le associazioni di categoria hanno presentato un documento che contiene proposte che il ministero ritiene di approfondire", si legge in una nota ufficiale del ministero dello Sviluppo economico. Ma si tratta di proposte che "non rispondono ad alcune delle esigenze evidenziate dal ministro". Per questo - continua la nota del ministero - il confronto proseguirà domenica tra una delegazione ristretta della categoria e una del ministero", per esaminare i punti di convergenza e quelli ancora aperti. Poi in base all'esito di questi approfondimenti, "lunedì 17 luglio il ministro riferirà al tavolo la possibilità di presentare o meno un emendamento al testo del decreto legge all'attenzione del Senato".

Roma. Nella notte e per tutta la mattina piazza Venezia è stata bloccata dalla protesta. Due giornalisti di Radio Globo sono stati aggrediti dai tassisti: dai colleghi dei guidatori e dal mondo politico sono arrivati molti messaggi di solidarietà per i cronisti. I tassisti si sono poi spostati verso il Circo Massimo, dove tuttavia la presenza delle auto bianche non ha fermato la circolazione. Davide Bologna, vicepresidente dell'Ait (Associazione italiana taxisti) ha dichiarato: "Se l'incontro al ministero darà esito negativo, bloccheremo Roma fino a che il governo non farà quello che diciamo noi". Disagi anche a Fiumicino e sulla strada che da Roma porta all'aeroporto, dove in mattinata una fila di settanta taxi si è mossa molto lentamente.

Milano. La protesta si è concentrata soprattutto su Linate. Nelle prime ore della mattinata è stato organizzato un presidio di macchine che si è poi trasformato in un vero e proprio blocco della via d'accesso all'aeroporto. Ma i disagi sono rientrati nel primo pomeriggio. Tassisti in marcia lungo viale Forlanini.

Napoli. I tassisti si sono dati appuntamento sin dalla notte a Piazza del Plebiscito, liberata nel pomeriggio per lasciare spazio alla festa in onore di Fabio Cannavaro. Le auto bianche si sono quindi spostate a piazza Municipio e il servizio è rimasto praticamente fermo per tutto il giorno. Taxi fermi all'aeroporto, alla stazione e al porto.

Bologna. I tassisti della città hanno scelto di caricare i passeggeri in strada ma di non rispondere alle chiamate. Partenze ogni dieci minuti, ma servizio regolare davanti agli ospedali e per il trasporto dei disabili.

Torino. Blocco totale dei taxi: nei pressi delle stazioni ferroviarie di Porta Nuova e Porta Susa ci sono stati i raggruppamenti più numerosi, che tuttavia non hanno creato problemi alla circolazione. Situazione simile all' aeroporto di Caselle, dove in mattinata i tassisti si sono radunati in assemblea.

Genova. Piazza De Ferrari è stata invasa dalle auto bianche, proteste sotto la sede della Regione Liguria per chiedere un incontro con l'assessore ai trasporti. "Invasione pacifica" anche del terminal traghetti al porto, mentre un'assemblea permanente è stata convocata all'aeroporto Cristoforo Colombo.
 

23:41 Confronto continua domenica

Il ministero per lo sviluppo economico ha reso noto che nella riunione tecnica sulla vertenza taxi svoltasi oggi, "le associazioni di categoria hanno presentato un documento che contiene proposte che il ministero ritiene di approfondire, anche se non rispondono ad alcune delle esigenze evidenziate dal ministro. Per questo il confronto proseguirà domenica tra una delegazione ristretta della categoria e una del ministero. Il confronto sarà teso alla disamina delle diverse questioni per delineare i punti di convergenza e quelli eventualmente rimasti aperti. In base all'esito di questi approfondimenti lunedì 17 luglio il ministro riferirà al tavolo la possibilità di presentare o meno un emendamento al testo del decreto legge all'attenzione del Senato"

22:24 Davide Bologna: "Trattativa ancora aperta"

"Ho sentito adesso mio fratello Carlo, che si trova al tavolo delle trattative al ministero e mi ha detto che la trattativa è ancora in piedi". Lo ha detto Davide Bologna, uno dei leader dei tassisti romani, parlando al megafono al Circo Massimo.

22:22 Davanti al ministero tassisti e forze dell'ordine

Davanti al ministero della Attività produttive, dove è in corso l'incontro tra sindacati e governo, si sono radunati un centinaio di tassisti. Sono arrivate anche una decina di camionette di carabinieri e polizia.

21:45 Sindacati, documento condiviso: no a cumulo, doppie targhe e aste

"No al cumulo delle licenze, no alle doppie targhe e alle aste pubbliche. Sì invece ai concorsi". Sono questi i punti centrali del documento condiviso da tutte le sigle sindacali. L'avvocato Leopoldo Facciotti, legale rappresentante dell'Uri (Unione radiotaxi italiani), lo sta illustrando all'incontro in corso al ministero delle Attività produttive.

21:43 Prefetto Serra: "Lieto di aver ricostruito il tavolo"

"Mi fa piacere di essere riuscito a ricostituire il tavolo tra i tassisti e il governo. L'esito di questo tavolo, tuttavia, è fuori dalla mia portata". L'ha detto il prefetto di Roma, Achille Serra. "Sono stati gli stessi tassisti a chiedermelo - ha spiegato - mi hanno chiesto di poter fare da intermediario, anche con il sindaco, Walter Veltroni".

21:40 Genova, assemblea permanente all'aeroporto

Trecento tassisti, in attesa delle decisioni del ministero, si sono radunati in assemblea permanente all'aeroporto Cristoforo Colombo di Genova.

21:39 Ministero, dialogo continua ma posizioni distanti

La riunione in corso sulla vertenza taxi si sta svolgendo in un clima sereno e tutte le sigle sindacali hanno espresso condanna per gli atteggiamenti di aggressione manifestati da alcuni tassisti anche nei confronti di giornalisti. Lo ha fatto sapere il ministero per lo Sviluppo economico. Il dialogo prosegue anche se su alcuni punti permangono elementi di distanza, in particolar modo sull'ipotesi "una licenza-due taxi". Su questo aspetto, il sindaco di Roma Walter Veltroni ha puntualizzato che non si può assimilare al cumulo che deprezza il valore della licenza, mentre la doppia targa ne apprezza il valore.

19:51 Marinelli (Ugl): "Siamo ancora lontani dall'accordo"

Stiamo parlando ma siamo ancora lontani da un accordo". L'ha dichiarato Pietro Marinelli, dell'Ugl (Unione generale del lavoro), a proposito della trattativa in corso da due ore.

19:30 Bitarelli (Uri): "Trattativa prosegue in un clima disteso"

"Stiamo lavorando, ne avremo almeno per un'altra ora. Il clima è disteso più di quello di ieri sera". Lo ha dichiarato il presidente dell'Uri (Unione radiotaxi d'Italia), Loreno Bittarelli, presente al tavolo di trattativa.

19:23 Firenze, agitazione finché non si risolve la trattativa

Stato di agitazione per i taxi di Firenze. Funzionano le centrali telefoniche dei radiotaxi ma vengono garantiti solo i servizi minimi e, in particolare, le corse da e per gli ospedali cittadini. "Lo stato di agitazione - spiega Fabio Machiavelli, rappresentante del sindacato autonomo dei tassisti fiorentini - durerà finché non ci sarà una svolta nella trattativa a livello nazionale. Aspettiamo notizie da Roma in base alle quali decideremo se sospendere o proseguire la protesta in altre forme"

19:10 Prodi: "Anche se i tassisti non sono d'accordo il governo andrà avanti"

"Anche se i tassisti non sono d'accordo, se non c'è possibilità d'intesa, il governo andrà avanti". L'ha detto il presidente del Consiglio, Romano Prodi, in un'intervista al Tg3. Spiegando che la maggioranza ha "preso le sue decisioni sui taxi, sulle medicine, sulle banche, per aiutare i giovani, per svecchiare la società".

18:45 Perugia, sciopero di otto ore davanti alla stazione

A Perugia sciopero di otto ore davanti la stazione di Fontivegge per i 27 tassisti del Ctp, Consorzio tassisti dela città. "Una manifestazione pacifica - ha sottolineato Marco Fioroni, presidente del Ctp - condotta nel pieno rispetto delle regole e del servizio all'utenza più disagiata".

18:41 A Bologna confermata l'agitazione anche domani

A Bologna non ci sono stati particolari disagi, ha detto il rappresentante Cna dei tassisti della città, Cosimo Quaranta, "la gente ha capito le nostre ragioni". Per il momento la protesta è confermata anche per domani, ma si attendono notizie dal tavolo di Roma. L'agitazione a Bologna si è svolta caricando i passeggeri ai parcheggi senza rispondere, invece, alle chiamate. Regolare la situazione davanti agli ospedali e per il trasporto dei disabili.

18:24 Cgil, il governo non modifichi le misure

La Cgil invita il governo a non modificare le misure sulle liberalizzazione: "E' ovvio e scontato che le corporazioni vogliano protestare", ha detto il segretario confederale Maurigia Maulucci in occasione di un'audizione alla Camera sul Dpef.

18:21 Napoli, continua il blocco

Taxi ancora fermi a Napoli: il presidio delle auto bianche continua in piazza del Municipio, dove i tassisti si sono spostati dall'iniziale punto di ritrovo, piazza del Plebiscito. La protesta proseguirà a oltranza, dicono confermandosi in attesa delle decisioni dei vertici della categoria.

17:53 Damiano: "Cercare un accordo fino all'ultimo"

"E' giusto cercare un accordo fino all'ultimo" tra governo e tassisti, ha affermato Cesare Damiano, ministro del Lavoro. "Se poi l'accordo non arriva, il governo prima e il Parlamento poi hanno il diritto di prendere le loro decisioni".

17:45 Iniziato l'incontro: riprende la trattativa

E' iniziato da pochi minuti al ministero della Attività produttive in via Molise il tavolo sulla questione dei taxi. Presenti i rappresentanti di una ventina di associazioni di tassisti, il capo della segreteria tecnica del ministero Franco Raffaldini e il sindaco di Roma, Walter Veltroni, incaricato a mediare nella trattativa con il governo.

17:28 Adoc: "Intervengano i prefetti"

"Quella dei tassisti è una mobilitazione selvaggia e grave che crea danni importanti alla mobilità e ostacola la modernizzazione del Paese: intervengano i prefetti per riportare le città all'ordine". Così il presidente dell'Adoc (Associazione per la difesa e l'orientamento dei consumatori), Carlo Pileri, ha commentato i blocchi di oggi.

17:14 Alemanno: "Solidarietà ai giornalisti aggrediti"

Gianni Alemanno ha dichiarato la sua solidarietà ai due giornalisti aggrediti. "Mi auguro - ha detto l'esponente di An - che non si ripetano più questi episodi di violenza e condanno chi cerca di far degenerare quella che fin ora è stata una battaglia sui diritti in un vile scontro".

17:04 Cna: "Continuare la trattativa a oltranza"

La Cna ha invitato il governo e i tassisti a continuare ad oltranza la trattativa per raggiungere una soluzione. Senza rinunciare agli obiettivi di modernizzazione del Paese ma contemporaneamente senza punire una categoria sostanzialmente debole come quella dei tassisti. La Confederazione nazionale dell'artigianato, si legge in una nota, "prende le distanze da ogni forma di manifestazione che metta in difficoltà i cittadini ed in discussione l'ordine e la sicurezza pubblica ed auspica che nella categoria prevalgano posizioni ragionevoli ed aperte al confronto ed al dialogo".

17:00 Viminale ai prefetti: "Garantire la legalità"

Il ministero degli Interni ha dato indiazioni ai prefetti affinché siano "rigorosi" nel garantire i diritti dei cittadini e il rispetto delle regole e della legalità".

16:56 Solidarietà ai giornalisti aggrediti

Parole di società verso i due giornalisti aggrediti durante la protesta dei tassisti sono arrivate dal presidente della Regione Lazio, Piero Marrazzo, e dal presidente della Provincia di Roma, Enrico Gasbarra. Hanno definito il gesto inaccettabile e l'hanno condannato

16:33 Davide Bologna (Ait): "Se l'incontro fallisce bloccheremo Roma"

"Se l'incontro previsto alle 17 darà esito negativo, bloccheremo Roma fino a che il governo non farà quello che diciamo noi". Lo ha promesso Davide Bologna, vicepresidente dell'Ait (Associazione italiana Taxisti), che ha parlato al megafono ai tassisti riuniti al Circo Massimo.

16:31 Confartigianato, pronta una proposta per una soluzione condivista

"Avanzeremo una proposta come Confartigianato che raccoglie le idee su cui c'è stata convergenza, stiamo parlando dell'80% dei temi - ha detto Bruno Panieri, segretario della Confartigianato tassisti - Per la parte che resta, invece, il governo si impegni ad avanzare una proposta in un ddl che sciolga gli altri nodi aperti". E ha spiegato: "Dobbiamo affrontare la questione della 'doppia targa', è una questione importante ma su cui è importante arrivare ad una soluzione condivisa. Abbiamo apprezzato la sensibilità a riconvocarci in tempi rapidi per cercare di superare anche questo scoglio".

16:17 Rutelli: "Licenze temporanee se il blocco continua"

Francesco Rutelli ipotizza l'autorizzazione ai Comuni per il rilascio di licenze temporanee e forse anche il ricorso alla precettazione se il blocco dei taxi dovesse continuare. Il vicepremier con delega al Turismo e ministro dei Beni culturali ha detto che "non ci possono essere scioperi selvaggi in un paese civile", aggiungendo di aver saputo di ambulanze che "oggi hanno dovuto cambiare il percorso a causa di questi blocchi imprevisti". Anche il turismo, ha spiegato, potrebbe essere compromesso dall'agitazione.

16:06 Al tavolo delle trattative anche Veltroni

"Anche il sindaco di Roma, Walter Veltroni, sarà presente alla ripresa delle trattative oggi pomeriggio al ministero". La conferma arriva dal segretario nazionale della Ciisa, Giuliano Falcioni, sottolineando che "il presidio dei tassisti si è spostato da piazza venezia al circo massimo dopo la promessa che la trattativa sarebbe ripresa proprio con la presenza del sindaco veltroni".

16:05 Cittadinanzattiva: "Il governo non ceda a pressioni"

"Governo e Parlamento non cedano ai ricatti e alle pressioni di chi si oppone alle riforme introdotte dal decreto legge Bersani ma proseguano lungo la strada intrapresa, nella tutela dell'interesse della collettività e in vista di un rilancio della competitività del Paese". L'appello è contenuto in una nota di "Cittadinanzattiva", che rinnova la sua solidarietà e il suo sostegno al Governo e al Parlamento.

16:04 Campania, Fi vuole defiscalizzare il servizio

Il gruppo consiliare di Forza Italia al Consiglio Regionale della Campania, ha presentato oggi un progetto di legge regionale firmato dai consiglieri Cosimo Sibilia (capogruppo), Luca Colasanto, Fulvio Martusciello, Luciano Passariello, Paolo Romano, Ermanno Russo e Giuseppe Sagliocco per la defiscalizzazione delle attività di servizio Taxi in Campania.

15:55 Napoli, la protesta continua

Prosegue la protesta dei tassisti napoletani che questa mattina avevano occupato con le loro auto piazza del Plebiscito. Le auto bianche hanno lasciato la piazza - dove questa sera è in programma la festa organizzata dal Comune in onore di Fabio Cannavaro e Ciro Ferrara vincitori del Mondiale - e si sono spostati in piazza Municipio.
Il servizio continua a essere fermo, nonostante a Roma sia ripresa la trattativa tra sindacati e ministero.

15:49 Sindacati: "Il nuovo tavolo è positivo"

E' un segnale "davvero positivo". Accolgono così Cna-Fita e Confartigianato la nuova convocazione da parte del Ministero dello Sviluppo economico.
"La nostra intenzione - ha detto Bruno Panieri, responsabile dell'area economica di Confartigianato - non era rompere ma continuare a trattare anche se il principio della doppia targa continua a non convincerci". "Credo che - aggiunge Panieri - ci siano tutte le condizioni per chiudere la vertenza. Ci auguriamo che si ricomponga il tavolo iniziale perchè c'è bisogno del contributo di tutti". "Siamo convinti - ha sottolineato Maurizio Longo, responsabile nazionale Cna- Fita - che sia la volta buona".

15:40 Bologna, Zamboni: "Non create fratture"

"I tassisti bolognesi non creino fratture con gli utenti che danneggerebbero la loro stessa categoria". L'assessore comunale alla mobilità, Maurizio Zamboni, lancia un appello ai tassisti dopo la decisione di indire anche sotto le due Torri lo stato di agitazione contro il decreto di liberalizzazione voluto dal governo prodi.

15:39 Veltroni, "Solidarietà ai giornalisti aggrediti"

Il sindaco Walter Veltroni ha espresso la sua solidarietà ai due giornalisti oggetto questo pomeriggio di un'aggressione a piazza Venezia da parte di alcuni tassisti.
"L'uso della violenza è inaccettabile - ha affermato Veltroni - nessuno può pensare di sostenere le proprie ragioni ricorrendo all'aggressione fisica. Se i tassisti vogliono uscire da questo confronto con una soluzione accettabile devono condannare, ora e in futuro, ogni atteggiamento violento e intollerabile che oltretutto danneggia le stesse rivendicazioni della categoria. Mi auguro che nelle prossime ore i tassisti facciano prevalere il buon senso e la responsabilità".

15:38 Roma, riaperta ai bus piazza Venezia

E' ripreso normalmente il servizio delle linee autobus dell'Atac in piazza Venezia. Unica eccezione la zona del Circo Massimo dove, al momento, si sono riunite le auto bianche.

15:27 Roma, primi arrivi al Circo Massimo

I tassisti romani stanno raggiungendo alla spicciolata il Circo Massimo ove attenderanno l'esito dell'incontro al ministero delle Politiche Economiche, previsto per le 17. Gli autisti non stanno bloccando la circolazione e si stanno fermando ai bordi delle strade limitrofe al Circo Massimo. In molti sono sdraiati sul prato, alcuni mangiano in un clima misto tra attesa e speranza. E' previsto l'arrivo di tassisti di Napoli, Milano e Torino.

15:23 Milano, vicesindaco: "Non danneggiate le città"

Milano e i milanesi non devono essere danneggiati dalle proteste dei tassisti. L'appello è stato rivolto dal vicesindaco del capoluogo lombardo, Riccardo De Corato. "Non è giusto - afferma il vicesindaco - che i cittadini paghino lo scotto di queste proteste. L'amministrazione ha detto che non rilascerà altre licenze se non quelle per i familiari. Quindi, pur comprendendo la solidarietà alla vertenza nazionale, chiedo ai tassisti milanesi di non danneggiare la città".

15:13 Aduc: "Intervenga il Viminale"

L'aduc, l'associazione dei consumatori, chiede che sulla vicenda dei blocchi stradali operati dai tassisti intervenga il Viminale dando "precise disposizioni ai prefetti per impedire che ciò si sta verificando e a rimuovere quelle situazioni che sono già degenerate". "Il problema - sottolinea il presidente dell'Aduc, Vincenzo Donvito - è solo di ordine pubblico e come tale va trattato. Noi crediamo che siano anche limitate le disposizioni del decreto bersani in materia".

15:10 Guerrini: "No agli atti di violenza"

"Invito i tassisti a contenere le iniziative di protesta entro i limiti rigorosi della legalità e del rispetto dei cittadini" L'appello a evitare gli atti di violenza nell'ambito della protesta dei tassisti, è rivolto dal presidente di confartigianato Giorgio Guerrini. "Bisogna a tutti i costi evitare le degenerazioni di piazza che servono solo ad irrigidire inutilmente le posizioni e ad isolare la categoria dei tassisti che, invece, devono dimostrare senso di responsabilità e capacità propositiva". Guerrini ha parlato a seguito delle dichiarazioni del sottosegretario alla presidenza del consiglio Enrico Letta.

14:55 Milano, liberato l'accesso a Linate

E' terminata la protesta a Linate. I conducenti avevano bloccato l'accesso all'aeroporto, attraversando ripetutamente, a piedi, le corsie di viale Forlanini, la strada che collega lo scalo con il centro della città.
Attualmente è in via di smaltimento la coda di auto, lunga oltre un chilometro, che si era formata nelle ore scorse. Molti i passeggeri diretti a Linate che sono scesi dai bus, bloccati nella fila, e che hanno raggiunto lo scalo a piedi, con le valige e sotto il sole.

14:53 Il Tar sospende la graduatoria per 4 licenze

Il titolo di "conducente" è da unificarsi a quello di "tassista", così come previsto anche dalle norme comunali di Roma. E' la motivazione per la quale la II sezione del Tar del Lazio, presieduta da Domenico La Medica, ha accolto la richiesta di sospensione del bando per l'assegnazione di nuove licenze nella capitale avanzata da quattro tassisti romani. Sono ancora in fase di fissazione ulteriori ricorsi che contestano la graduatoria di assegnazione delle nuove 300 licenze a Roma.
In contestazione c'era la graduatoria del concorso pubblico approvata il 29 marzo scorso dal comune di Roma e con la quale sono state assegnate 300 nuove licenze per il 'trasporto pubblico non di linea'.

14:23 Riaperto il tavolo delle trattative

Si torna al dialogo fra tassisti e governo. I sindacati sono stati convocati per le ore 17 al ministero dello sviluppo economico in via molise 2. "Il Governo ha deciso di riaprire le trattative e ci ha convocato al ministero delle attività produttive in via Molise alle 17 di oggi". E' quanto ha annunciato il presidente dell'Uri, Loreno Bittarelli, ai manifestanti di piazza Venezia. Ora i tassisti si stanno spostando al Circo Massimo dove attenderanno l'esito delle trattative.

14:21 Torino, assemblea permanente

E' dalle 9 di questa mattina che è in corso a Torino l'assemblea dei tassisti della città, che hanno bloccato il servizio pubblico creando disagi al traffico e soprattutto all'aeroporto di Caselle. Le uniche eccezioni dal fermo servizio tra i 1.600 taxisti torinesi, (numero che viene considerato dalla categoria più che sufficiente per la copertura del territorio e che per questo si oppongono alle nuove licenze), vengono riservate ai disabili od alle persone che devono essere trasportate per visite mediche gravi.

14:18 Tassisti: "Serra e Veltroni nostri mediatori"

I tassisti hanno chiesto al prefetto Achille Serra e al sindaco di Roma Walter Veltroni di ricoprire il ruolo di mediatori nella trattativa con il governo e per riaprire il tavolo di confronto. "Veltroni ha dato il suo cosenso - affermano - in cambio gli abbiamo promesso che non ci saranno blocchi o disagi per la circolazione".

14:14 Proteste anche nel centro di Genova

Il centro della città è stato invaso dalle auto bianche dei tassisti che si sono concentrate in piazza De Ferrari e bloccate sotto la sede della Regione Liguria, per chiedere un incontro con l'assessore ai trasporti.

14:03 Roma, la protesta si sposta al Circo Massimo

I tassisti romani si stanno dirigendo, da piazza Venezia verso il Circo Massimo. Alle 17 si riapriranno le trattative.

13:54 Piazza Venezia, gionalista preso a calci

Attimi di tensione tra due giornalisti e alcuni tassisti a piazza Venezia. Secondo quanto appreso, un cronista di Radio Globo che ha rivolto alcune domande ad un sindacalista, ha ricevuto in cambio un calcio. Un'altra giornalista di Rds è stata accerchiata, ma è riuscita a divincolarsi e ad allontanarsi in lacrime. Alcuni tassisti hanno gridato in coro ai giornalisti "andate a lavorare".

13:41 Legambiente: "Sabotata la vita dei cittadini"

"Mentre Roma, da 20 giorni, supera i livelli di inquinamento per le polvere sottili - recita Lorenzo Parlati, presidente di Legambiente Lazio - e le norme imporrebbero di bloccare il traffico privato, grazie ad una corporazione, e alle incomprensibili timidezze dell'amministrazione Capitolina, il solo blocco della mobilità che avviene è quello del mezzo pubblico. Il tutto in piena stagione turistica, con grave danno dell'immagine della città e dell'immagine del governo della città: basta, non è possibile".

13:33 Letta: "Possibili precettazioni e sanzioni"

Tra le misure che il governo intende assumere per garantire la mobilità dei cittadini colpite dalle proteste dei tassisti "ci sono anche la precettazione e sanzioni". Ad indicarle è stato il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Enrico Letta nel corso della conferenza stampa seguita al Consiglio dei ministri, ha sottolineato la necessità di "valutare tutte le iniziative necessarie per risolvere questa situazione che per il governo è fonte di grande preoccupazione".

13:27 Palermo: sospesa la protesta

Per il momento sembra sospesa la protesta dei taxisti palermitani annunciata per mezzogiorno. Il presidente della Cooperativa autoradio taxi Palermo, Andrea Rosato, insieme ai suoi colleghi, aveva indetto un'assemblea programmando lo stop delle corse: "Per il momento fermiamo tutto, ma restiamo in agitazione, in attesa di ulteriori notizie da Roma", spiega Rosato, che aggiunge: "Il clima è teso, ma non vogliamo arrecare al momento disagi. Decideremo nel pomeriggio come proseguire la nostra azione".

13:21 Alemanno: "Il governo è stato ambiguo"

"La responsabilità della rottura delle trattative con i tassisti cade su un atteggiamento ambiguo del governo". Così Gianni Alemanno, commissario della federazione romana di An, commenta la rottura tra le associazioni e il ministro Bersani. "Dopo che il ministro Bersani e i sindaci delle principali città - sottolinea Alemanno - avevano aperto le trattative, queste sono state affidate ad oscuri tecnici del ministero senza alcun profilo politico".

13:04 Milano, il corteo procede a piedi

Prosegue la protesta a Linate. A breve partirà un corteo a piedi lungo viale Forlanini in direzione della città, fino all'incrocio con viale Corsica. La decisione arriva dopo che la polizia ha negato l'autorizzazione a effettuare il corteo a bordo dei taxi, come inizialmente richiesto dalla categoria. Le forze dell'ordine scorteranno i tassisti per tutta la durata del corteo, che si svilupperà per più di tre chilometri sotto il sole. Non tutti i tassisti raccolti all'aeroporto per il sit-in sembrano intenzionati a partecipare al corteo. Qualcuno dice "vado a casa, a mangiare", mentre tra il gruppo si diffonde la voce del blocco dell'autostrada sul versante di Malpensa della protesta.

12:59 Veltroni: "Si trovi accordo senza pesare sulle città"

Anche il sindaco di Roma, Walter Veltroni auspica un accordo. "Mi auguro che riprendano immediatamente le trattative perchè si è non lontani da un accordo". Il sindaco chiede "senso di responsabilità e buona volontà" per "concludere la trattativa senza pesare sui cittadini". Secondo il primo cittadino della capitale, infatti, "ci sono le condizioni" per trovare un accordo tra le categorie e il governo.

12:54 Letta: "Interventi contro i blocchi"

Enrico Letta annuncia interventi contro i blocchi dei tassisti, accennando anche la precettazione come "una delle misure" che potrebbero essere decise per far cessare la protesta dei tassisti. Il sottosegretario in conferenza stampa dopo il consiglio dei ministri ha definito "inaccetabili le forme di protesta che stanno creando disagio alla cittadinanza al di là di ogni sopportazione". Letta ha concluso aggiungendo che "ci riserviamo ogni decisione per garantire il diritto alla mobilità dei cittadini", precisando che "ci sono delle regole sul servizio pubblico che tutti devono rispettare".

12:46 Rizzo: "I lavoratori hanno diritto a lavorare"

"I lavoratori hanno diritto a lottare e ad organizzarsi per far valere le loro lotte e i taxisti sono dei lavoratori. Bene comunque il governo che aveva aperto un confronto. Crediamo che occorra che le parti si risiedano al tavolo e continuino a dialogare alla ricerca di una sintesi vera e di una intesa efficace". Le affermazioni sono di Marco Rizzo del Pdci.

12:42 Lunedì mobilitazioni a Roma

In un palco improvvisato in piazza Venezia il segretario nazionale della Federtaxi Cisal di Torino, Valter Drovetto ha lanciato per lunedì una giornata di mobilitazione nazionale a Roma. "Fino ad allora - ha detto al megafono - le città dovranno mantenere i blocchi. Sia chiaro per tutti che prima discutiamo col governo e poi togliamo i blocchi, e non viceversa".

12:36 "Disponibilità a riprendere le trattative"

Disponibilità a riprendere il dialogo è sttaa espressa anche dalla Confcooperative. "Ribadiamo - ha spiegato in una nota il responsabile area taxi dell'associazione, Giovanni Valli - l'immediata disponibilità a riprendere il confronto completando il positivo lavoro tecnico fin qui svolto, dopo aver ricevuto ampie assicurazioni da parte del ministro Bersani sul divieto di entrata nel settore di nuove figure giuridiche e in particolare delle società di capitale".

12:34 Il ministero tradurrà in legge gli accordi raggiunti

Il ministero dello Sviluppo economico è disponibile a tradurre in articolato di legge i punti su cui era stata raggiunta un'intesa con i tassisti. "Stiamo valutando - affermano fonti di via Veneto - come rivolgerci al Parlamento, per non buttar via quanto di buono e di condiviso con gli stessi sindacati era uscito dal confronto".
I punti in questione riguardano in particolare l'ampliamento dei turni di lavoro, l'introduzione del doppio conducente, il potenziamento del servizio taxi in concomitanza con eventi particolari.

12:28 Codacons: "Revocare la licenza agli scioperanti"

Il Codacons chiede la revoca della licenza ai taxi che bloccano le città italiane. "Chiediamo alla polizia municipale delle città coinvolte di mobilitarsi per individuare i singoli taxi che hanno interrotto il servizio all'utenza, e fare rapporto al Comune di riferimento, affinchè predisponga la revoca della licenza nei confronti dei tassisti responsabili" afferma Carlo Rienzi, presidente Codacons.

12:26 "Abbiamo fatto il possibile"

"Abbiamo fatto il possibile per tenere aperta la trattativa, ma non è possibile far rientrare dalla finestra ciò che era uscito dalla porta". Queste le parole di Massimo Stronati, presidente Federlavoro e Servizi Confcooperative: "Sul principio della liberalizzazione, in generale siamo d'accordo - dice Stronati - ma non dove il governo tenta di introdurre elementi di destrutturazione del settore che poco hanno a che fare con le reali necessità di potenziamento del servizio sollecitate dallo stesso ministro Bersani e fatte proprie dalle Associazioni, ma contraddette nelle parti essenziali il giorno successivo".

12:18 Bersani: "Le categorie non sono padrone delle città"

"Le categorie non sono le padrone delle città". E' questo, a quanto si apprende da fondi del ministero, l'osservazione del ministro per lo Sviluppo Economico Pierluigi Bersani dopo la rottura avvenuta ieri sera. Il ministro si trova attualmente a San Pietroburgo per partecipare all'inaugurazione dell'iniziativa Tetra di Finmeccanica a margine del G8.

12:09 Bologna, assemblea permanente e corsie rallentate

I tassisti bolognesi sono riuniti da questa mattina in un'assemblea permamente di fronte a piazza Maggiore, nello spazio riservato ai taxi. Auto bianche sono ferme anche alla stazione centrale e all'aeroporto Marconi. Le corse dei taxi non sono state sospese ma solo rallentate: dal punto di ritrovo, ogni 15 minuti parte, infatti, un'auto che carica al momento della partenza il cliente.

12:06 Sereni: "Ancora possibile l'accordo"

"Si può ancora trovare un accordo, purchè si tuteli i diritti dei cittadini e quello all'ingresso nel settore di giovani operatori. Speriamo nel senso di responsabilità degli operatori". Le parole sono di Marina Sereni, vice capogruppo dell'Ulivo alla Camera.

12:04 Garante: "Pregiudizio alla libertà di circolazione"

Di fronte alle nuove agitazioni dei taxi, la Commissione di Garanzia sugli scioperi ha nuovamente segnalato al presidente del Consiglio "il fondato pericolo di un pregiudizio grave e imminente al diritto alla libertà di circolazione riconosciuto dalla Costituzione, nell'eventualità che continuino le astensioni collettive dal servizio effettuate in violazione della disciplina vigente".
La Commissione ha così ribadito quanto già segnalato al premier con la delibera del 5 luglio scorso. E ha richiamato ancora l'attenzione sulla necessità che venga assicurato il servizio "in favore dei diversamente abili, malati e anziani, nonchè nelle fasce orarie notturne".

12:01 Il 25 luglio proclamato lo sciopero nazionale

Il 25 luglio i tassisti in tutta Italia incroceranno le braccia. Ad annunciare il fermo programmato della categoria, proprio nel giorno della visita del presidente del Consiglio, Romano Prodi, a Milano, è stato Raffaele Grassi, presidente del Satam, oggi a Linate per il sit-in dei tassisti milanesi, dopo la rottura delle trattative con il Governo sulle liberalizzazioni del decreto Bersani. Il precedente fermo fissato per l'11 luglio era stato poi annullato dopo l'apertura del tavolo con il governo.

11:59 "Pronti per il dialogo ma no alla doppia targa"

"Siamo pronti a riprendere la discussione in qualsiasi momento purchè su basi accettabili". Questo l'appello rivolto da Maurizio Longo, responsabile nazionale Cna Fita, al presidente del Consiglio Romano Prodi, al governo e al ministro Bersani per riavviare la trattativa. "Lancio oggi un vero e proprio appello a Prodi e Bersani, affinchè non consenta ad una categoria, come quella dei taxisti, di cadere in una zona d'ombra di contrapposizione ad alto rischio per loro, ma anche per il Paese".

11:55 Roma, scontri tra tassisti e automobilisti

Momenti di tensione in piazza Venezia, tra tassisti e automobilisti, quando un gruppo di manifestanti ha cercato di bloccare l'accesso dalla piazza alla salita di via Quattro Novembre. Immediate le proteste e uno scambio di insulti con alcuni automobilisti, fino a quando gli stessi tassisti hanno levato il blocco su via Quattro novembre. I vigili urbani hanno chiuso al traffico un'ampia zona tra Largo Corrado Ricci e piazza Venezia e creando ripercussioni sul traffico del lungotevere e delle zone circostanti.

11:51 Bologna, i taxi partono ogni 10 minuti

Nella stazione di Bologna le auto dei tassisti partono con una cadenza di 10 minuti l'una dall'altra. La coda che si sta creando rende l'attesa molto lunga. Per questo molti viaggiatori vi rinunciano.

11:49 Vigili multano due Ncc segnalati dai tassisti

Due auto noleggiate con il conducente, sono state bloccate dai vigili urbani su sollecitazione dei tassisti che protestano in piazza Venezia. Gli agenti della polizia municipale dopo aver controllato le licenze dei noleggiatori li ha multati perchè la loro licenza non era stata rilasciata dal comune di Roma. A bordo delle due vetture Ncc erano presenti alcuni clienti che sono stati invitati dai tassisti a scendere dall'auto e poi fatti accomodare su un taxi appositamente messo a loro disposizione in deroga allo stato di agitazione.

11:42 Rotondi: "Il governo non vuole un confronto"

"La protesta dei tassisti mette a nudo il comportamento di questo governo, che non vuole confrontarsi con quelle categorie che rappresentano l'elettorato della Cdl. Le chiamano liberalizzazioni, io preferisco chiamarle col loro vero nome: bugie". Parole forti che arrivano dal segretario nazionale della Democrazia Cristiana, Gianfranco Rotondi.

11:35 Capezzone: "Inaccetabile lo sciopero selvaggio"

"Un conto è il diritto costituzionalmente garantito allo sciopero; una cosa diversa e inaccettabile è lo sciopero selvaggio. E' bene ricordare che, nei servizi essenziali, lo sciopero è sottoposto a regole precise: preavviso, orari minimi e servizi minimi garantiti. Invece, in questo caso, i tassisti puntano a bloccare inmodo selvaggio città, stazioni e aeroporti. Questo è un atto abusivo eprepotente volto ad impedire ai cittadini e agli altri lavoratori dispostarsi e fare il proprio mestiere. Occorre quindi che le pubbliche autorità si attrezzino anche per garantire forme alternative di trasporto". Lo afferma Daniele Capezzone, presidente della Commissione Attività produttive e segretario di Radicali Italiani.

11:24 Roma, dietrofront verso Fiumicino

Dietrofront dei tassistiromani. Il gruppo di auto bianche prima diretto dallo scalo aereo verso Roma, all'altezza della zona della Magliana ha deciso di tornare verso Fiumicino creando rallentamenti sull'autostrada in direzione dell'aeroporto.

11:21 "Intesa ancora possibile, il govrno ci riconvochi"

"Più che inaccettabile, ieri il comportamento della delegazione ministeriale è stato incomprensibile. Il governo batta un colpo e ci riconvochi, chiarendo di non avere pregiudiziali a rivedere la propria posizione". Così Franco Tumino, presidente Ancst/Legacoop, commenta la rottura di questa notte al tavolo tecnico tra organizzazioni di rappresentanza dei taxi e Ministero dello Sviluppo. "Restiamo impegnati - sottolinea Tumino in una nota - a cercare un'intesa, insieme con le altre organizzazioni; le proposte su cui si è manifestata convergenza anche da parte ministeriale sono più che sufficienti ad aumentare i taxi in circolazione".

11:12 Bonanni: "Speriamo che il problema si risolva"

"Non è che si nota molto l'assenza dei tassisti, in genere non ce ne sono molti in giro". Il commento è del segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, al termine dell'incontro avuto a palazzo Chigi con i rappresentanti dei sindacati confederali e di categoria, con il ministro dei trasporti Alessandro Bianchi, con il ministro del lavoro, Cesare Damiano e con il sottosegretario alla presidenza del consiglio, Enrico Letta. "Speriamo che il problema si risolva presto - ha aggiunto Bonanni -, bisogna tranquillizzare i tassisti, ma anche i cittadini".

11:07 Ugl: "Si teme l'ingresso di gruppi industriali"

"I tassisti temono che nel settore si possano inserire grandi gestori di macchine, gruppi industriali" che porterebbero "ad una marginalizzazione del ruolo di piccoli imprenditori". Il segretario generale dell'Ugl, Renata Polverini, commenta così l'esito del confronto di ieri tra i tassisti ed il ministro delle Sviluppo Economico.
"Anche la proposta di due licenze per macchina, i tassisti l'hanno interpretata come una apertura che a livello regionale potrebbe portare a dimensioni diverse, con l'ingresso di gruppi industriali che potrebbero gestire molte vetture".

10:59 Cgia: "Tariffe taxi cresciute meno degli altri trasporti"

Secondo un'elaborazione della Cgia di Mestre, tra il maggio 2001 e il maggio 2006, le tariffe taxi hanno registrato un aumentato medio del 15,9%. SEcondo il rapporto, inoltre, gli incrementi percentuali registrati sono stati molto più consistenti negli altri principali servizi di trasporto. Quelli aerei, ad esempio, sono cresciuti del 50,4%, quelli marittimi del 32,7%, quelli urbani del 20,4%. Solo i trasporti ferroviari hanno registrato un aumento più contenuto: la crescita è stata "solo" del + 4,4%.

10:55 Napoli, Borrelli: "Protesta sbagliata"

"Continuo a pensare che, pur nel rispetto delle idee di tutti, le modalità di protesta dei tassisti napoletani, che anche oggi hanno invaso piazza Plebiscito, siano inaccettabili". Parola dell'assessore provinciale, esponente dei Verdi, Francesco Emilio Borrelli. "Spero solo che i tassisti non abbiano intenzione di rovinare la festa per Cannavaro organizzata dal Comune - ha aggiunto Borrelli - Non credo che farebbero cosa gradita ai napoletani, nè raccoglierebbero grande solidarietà".

10:51 Roma, taxi in fila da Fiumicino verso la città

Intorno alle 10.20, una trentina di taxi hanno percorso l'anello viario aeroportuale, della zona arrivi di Fiumicino, strombazzando a più riprese i clacson. I tassisti si sono poi diretti in direzione di Roma, con l'intenzione probabilmente di raggiungere gli altri colleghi. Non si sono creati tuttavia rallentamenti alla viabilità.

10:47 Bittarelli (Uri): "Ci sentiamo presi in giro"

"Ci sentiamo presi in giro, da parte di questo governo non c'è alcuna volontà di concertazione, vogliono solo colpire questa categoria": così Loreno Bittarelli, presidente dell'Uri, ha stigmatizzato questa mattina la situazione dei tassisti. "Purtroppo - ha proseguito Bittarelli - se non abbiamo garanzie su alcuni punti non possiamo cedere. Il ministro Bersani ci aveva rassicurato sul cumulo delle licenze e noi, in cambio ci eravamo resi disponibili ad un potenziamento del servizio, garantendolo anche con il prolungamento dell'orario di lavoro e altri servizi integrativi ma non è servito. E' uscita invece questa proposta che, per noi, è del tutto folle, delle due macchine per ogni licenza. Ma come si può pensare - si è chiesto il presidente dell'Uri - che ognuno di noi possa far fronte alle spese di un'altra auto e di un dipendente che deve essere naturalmente in regola con i contributi, di fronte a una riduzione della metà delle corse?".

10:45 Roma, riaperti i Fori Imperiali

Riaperto al transito dei bus il tratto che da piazza Venezia conduce, lungo via dei Fori Imperiali, al Colosseo. L'Atac aggiorna di ora in ora la situazione del traffico dei bus in concomitanza del blocco delle auto bianche in Piazza Venezia

10:43 Milano, i tassisti si radunano a Linate

I tassisti milanesi si stanno radunando a Linate. Secondo quanto riferisce la polizia locale, sono un centinaio le auto bianche che hanno raggiunto lo scalo milanese. "Ci sono in atto proteste a Linate - spiega Claudio Severgnini di Acai Taxi, mentre rientra da Roma dove ha preso parte al tavolo con il governo -. Se non abbiamo segnali di un vero tavolo in cui ci si confronti davvero e si prendono le decisioni la protesta ricomincia", afferma Severgnini.

10:37 Umbria, taxi in servizio ma pronti alla protesta

"Si tratta della nostra esistenza, certamente faremo qualcosa, attendiamo di conoscere le valutazioni del sindacato nazionale". Parola del presidente del consorzio Taxi di Perugia Marco Fioroni. "Ora il servizio si svolge regolarmente, ma decideremo la nostra risposta alla rottura in mattinata", aggiunge Fioroni, "aspettiamo di conoscere anche quanto faranno i colleghi delle altre città". Analoghe posizioni si registrano nel resto della regione, da Terni a Foligno, ad Assisi e all'aeroporto di S.Egidio." Nelle prossime ore - ha annunciato poi Fioroni - informeremo la stampa sulle nostre iniziative".

10:32 Taxi fermi a Torino. Ora è in corso un'assemblea

I taxisti torinesi sono riuniti in assemblea e il servizio è, al momento, sospeso anche all'aeroporto di Caselle. Si preannunciano disagi all'aeroporto della città. Il blocco, però, non è totale e sono garantite le corse d'emergenza e ai disabili.

10:18 Roma, il prefetto incontra i manifestanti

Il prefetto di Roma, Achille Serra, sta seguendo l'evolversi della situazione relativa alla protesta dei tassisti, che da questa notte hanno ripreso a presidiare alcune zone di Roma tra cui piazza Venezia. Lo stesso Serra, attorno alle 8 di questa mattina, ha lasciato il suo ufficio di via IV Novembre per incontrare alcuni manifestanti a piazza Venezia, che dista pochi metri, e rendersi conto di persona della situazione.

09:56 Servizio fermo anche a Napoli

Tassisti in agitazione dalle due di questa notte anche a Napoli. Alcune decine di auto bianche sono state portate in piazza del Plebiscito mentre un altro gruppo sta circolando lentamente in via Acton senza però, secondo quanto si apprende dalla polizia, al momento provocare rallentamenti alla circolazione automobilistica.
I tassisti napoletani sono in agitazione ed il servizio è praticamente fermo. La conferma viene anche dai centralini delle cinque compagnie di radio taxi: la risposta alla richiesta di un taxi è uguale per tutti: "Ci dispiace ma i tassisti sono in agitazione".

09:43 Adunata all'aeroporto di Genova

I tassisti genovesi hanno sospeso il servizio questa mattina e si stanno ora radunando all'aeroporto Cristoforo Colombo per discutere della situazione. Anche la cooperativa genovese che gestisce il servizio di radio taxi ha deciso di sospendere il lavoro. All'aeroporto è previsto l'intervento dei rappresentanti sindacali della categoria per definire tra l'altro eventuali nuove forme di agitazione.

09:41 Fiumicino, i taxi sono fermi

Attività dei taxi ferma all'aeroporto di Fiumicino. Nei terminal di arrivo e partenze i parcheggi dei taxi sono vuoti e i passeggeri, per lo più gli stranieri ignari dell'agitazione, sono costretti a ripiegare sui treni diretti nella capitale o sulle auto a noleggio.

08:51 Atac, sono 33 linee del bus deviate

L'Atac ha reso noto che per la chiusura di piazza Venezia sono state deviate 33 linee del trasporto pubblico. Questo l'elenco delle linee deviate: H, la 60 Express, 62, 63, 64, 70, 81, 84, 85, 87, 95, 117, 119, 160, 170, 175, 186, 271, 492, 571, 628, 630, 780, 781, 810, 850.

08:46 Protesta a Roma, traffico bloccato in piazza Venezia

Traffico ancora bloccato in Piazza Venezia, a Roma, per la protesta dei taxi contro il decreto sulle liberalizzazioni dopo la rottura delle trattative tra governo e sindacati. La manifestazione delle auto bianche va avanti ininterrottamente da ieri sera alle 22.30. La piazza è stata chiusa alla circolazione delle vetture che vengono deviate nelle strade limitrofe.

(14 luglio 2006)

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(92) La Repubblica 14 lug 06

La discussione si arena sulla questione delle due auto per ogni licenza
Il ministro propone che sia solo sperimentale: i sindacati la rifiutano

Taxi: rotta la trattativa con Bersani
e le auto bianche convergono su Roma

Già oggi potrebbero esserci manifestazioni e blocchi stradali

ROMA - C'è chi ha lasciato il tavolo della vertenza taxi già ieri sera, e chi invece ha resistito fino all'ultimo, oltre alla mezzanotte, nel tentativo di trovare la quadratura del cerchio. Ma alla fine è stata rottura. Sulla proposta "una licenza - due taxi" il confronto si è arenato. E, adesso, l'agitazione dei tassisti rischia di riprendere con sempre maggiore forza. Già in mattinata sono annunciati taxi in arrivo a Roma da tutta Italia.

"A queste condizioni - dicono i sindacati - la trattativa non può continuare". "Prendiamo atto con rammarico della posizione dei tassisti - risponde il ministero -. Noi abbiamo mantenuto fino in fondo la nostra parola".
Che il confronto al ministero sulla vertenza taxi avesse imboccato una strada difficile lo si è capito già ieri sera quando Loreno Bittarelli dell'URI, Pietro Marinelli dell'UGL e Carlo Bologna dell'AIT hanno lasciato il tavolo delle trattative. Il punto di rottura è rappresentato dalla nuova proposta messa sul piatto dal ministero per cercare di potenziare il servizio pubblico di taxi: ossia che a una singola licenza possano far capo due taxi. "A queste condizioni - hanno fatto sapere immediatamente Bittarelli, Marinelli e Bologna - il confronto non può continuare". "Questo vuol dire - ha dichiarato Bittarelli - che il governo non ha nessuna intenzione di chiudere questa vertenza".

Contemporaneamente numerose auto bianche hanno cominciato a convergere sotto il ministero e si sono disposte anche in doppia fila lungo tutti e due i lati di via Veneto. Non sono mancati anche momenti di tensione e di aggressione verbale dai tassisti assiepati in attesa dell'esito del confronto. La riunione con i tecnici del ministero infatti è proseguita con diverse sigle sindacali che hanno deciso di restare fino all'ultimo al tavolo.
Tra queste la CNA-Fita, Unica-Cgil e Casartigiani.
Un tentativo di trovare un punto di incontro è stato fatto dallo stesso ministro Bersani che a un certo punto ha fatto sapere tramite il suo staff di tecnici che la proposta della doppia auto, ossia "una licenza due taxi" poteva considerarsi da attuare solo in forma limitata e sperimentale. Questo per arginarne gli effetti e contenere le reazioni della categoria dei tassisti. Ma anche questa ipotesi è stata, di fatto, rispedita al mittente. Per i sindacati, infatti, è come se il cumulo delle licenze, su cui il ministero aveva fatto marcia indietro, rientrasse dalla finestra. Su questo punto la trattativa si è infranta e tutte le sigle sindacali hanno abbandonato il tavolo.

"Non possiamo accettare queste condizioni" ha dichiarato Franco Pontecorvi di Casartigiani al termine della riunione "così si scardina il principio un uomo, una vettura e questo non lo possiamo accettare". "A queste condizioni - ha aggiunto Nicola Di Giacobbe di Unica-Cgil - per noi la trattativa è chiusa e si potrà riaprire solo se il governo toglierà qualsiasi riferimento alla doppia targa, che per noi è un cumulo camuffato". "Si era trovato l'accordo sull'eliminazione del cumulo - ha dichiarato Maura Tirillò della CNA-Fita - in cambio di un potenziamento del servizio. Ora qualcuno ci mette sul tavolo 'una licenza - due targhe' ma questo non è altro che il cumulo".

Il ministero da parte sua ha fatto sapere di prendere atto con "grande rammarico di questa posizione dei tassisti. Abbiamo mantenuto - fanno sapere ancora dal ministero - fino in fondo la nostra parola, ossia la disponibilità al confronto per arrivare ad una proposta condivisa".

Intanto il rischio che la protesta di piazza torni a farsi sentire sembra molto alto, tutti i tassisti presenti sotto il ministero si sono spostati con le auto bianche a piazza Venezia dove già dalle ore precedenti si erano radunati molti taxi. "I tassisti - ha fatto inoltre sapere Bittarelli - stanno convergendo su Roma da tutta Italia".

(14 luglio 2006)

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(93) La Repubblica 13 lug 06

Due sigle sindacali abbandonano il tavolo ministeriale
Resta lo scoglio della doppia licenza: "Ci sentiamo presi in giro"

Vertenza Taxi, rotta la trattativa
Riprende la protesta a Roma

Il ministro Bersani tenta una mediazione: "Un esperimento limitato e sperimentale"

ROMA - Rotta la trattativa tra il governo e i sindacati dei tassisti. I rappresentanti di diverse sigle (CNA-Fita, Casartigiani, Unica-Cgil) al termine del lungo incontro con i tecnici del ministero hanno fatto sapere che "a queste condizioni, cioè mantenendo l'ipotesi di una licenza-due taxi" la trattativa non può proseguire'. E immediata è ripresa la protesta. "Due taxi per licenza è inaccettabile", urlano i tassisti e bloccano via Veneto nel centro di Roma: sotto le finestre del ministero per lo Sviluppo economico le auto bianche in doppia fila fermano il traffico. Trecento taxi bloccano piazza Venezia; fermi i tassisti anche all'aeroporto di Fiumicino. Sospeso il servizio alla stazione ferroviaria di Termini. "A questo punto ci sentiamo presi in giro", hanno detto i rappresentanti sindacali dell'Ugl e Uri.

Ma il ministro Pierlugi Bersani, firmatario del decreto sulle liberalizzazione, tenta una mediazione: "Introdurremo la proposta della doppia targa solo in forma limitata e sperimentale e tenendo ferme tutte le proposte già avanzate dai tassisti per migliorare il servizio".

L'incontro era il terzo organizzato per trovare una soluzione alla vertenza taxi che ha seguito il decreto Bersani sulla competitività. E dopo le proteste della scorsa settimana che hanno paralizzato le metropoli italiane, adesso c'è il rischio che i disagi riprendano, estendendosi, dopo Roma, anche alle altre città italiane.

"Durante il confronto - ha riferito Bittarelli dell'Uri - ci siano detti disponibili a potenziare il servizio come chiedeva il ministro Bersani. Ma le garanzie che avevamo chiesto sono state considerate non oggetto di trattativa". Bittarelli considera "inaccettabile" la possibilità di due taxi per ogni licenza: "Sono tutti economisti, ma non riescono a calcolare il costo di gestione del servizio: l'acquisto di due auto, doppi costi di manutenzione e un dipendente. Così non si può".

(13 luglio 2006)

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(94) La Repubblica 5 lug 06

Finita la protesta, ma confermato lo sciopero nazionale dell'11 luglio
Incontro con Bersani il 7. Tensione a Roma, aggredito Mussi

Taxi, stop ai blocchi: ora si tratta
Avvocati in sciopero per 12 giorni

Prodi: "Il governo non si farà condizionare"
I legali annunciano: "Niente udienze e processi dal 10 al 22"

ROMA - I taxi tornano a circolare, stop a blocchi e disservizi dopo il caos in tutte le grandi città negli ultimi giorni. Se sul fronte dei tassisti si è aperta la trattativa, adesso protestano gli avvocati, che hanno proclamato dodici giorni di sciopero entro il mese di luglio.

Il servizio dei taxi è ripreso dalle 22, dopo che il ministro Bersani ha confermato la disponibilità, se fosse terminata ogni protesta e ripreso il servizio, a convocare per il 7 luglio un tavolo di confronto con i rappresentanti delle organizzazioni e con una delegazione di sindaci in rappresentanza dell'Anci. I tassisti hanno accettato la proposta di Bersani perché, ha spiegato un rappresentante, l'assemblea ha preso atto "della disponibilità del governo di apportare modifiche al decreto". Ma è confermato comunque lo sciopero di martedì 11 luglio.

Oggi però è stata una giornata molto difficile per il traffico nelle grandi città, soprattutto a Roma, dove all'alba migliaia di taxi si sono radunati al Circo Massimo e hanno tenuto un'assemblea, durante la quale dove hanno deciso di portare la loro protesta davanti Palazzo Chigi. La protesta ha avuto momenti di grande tensione: malmenato un fotografo del Corriere della Sera e alcune aggressioni a due auto a noleggio che passavano in piazza Colonna. Tra queste anche l'auto del ministro Mussi.

 


Il parlamentare, quando i manifestanti hanno cominciato a prendere a calci e pugni la sua auto è sceso per parlare, ma è stato spintonato violentemente e solo quando altri tassisti sono intervenuti per difenderlo, Mussi è riuscito a percorrere i pochi metri che lo separavano da Montecitorio. "Si è trattato davvero di un episodio spiacevole e anche abbastanza grave, visto il luogo in cui si è svolto", ha dichiarato il ministro, che ha avuto immediate manifestazioni di solidarietà da vari esponenti politici e del mondo sindacale.

Poco dopo i disordini di palazzo Chigi il presidente del consiglio, Romano Prodi, ha tenuto una conferenza stampa per parlare della vertenza dei tassisti. "Se il governo si fa condizionare dalle pretese di questa o quella categoria non può perseguire la sua missione" ha detto Prodi, che ha poi sottolineato che "ci sono regole che vanno rispettate".

Dopo i tassisti, però, anche gli avvocati hanno annunciato di ricorrere a una protesta durissima contro il decreto Bersani, con 12 giorni di sciopero. Si comincia il 10 luglio e si finisce il 21, quando a Roma si riunirà l'assemblea generale degli avvocati. I legali chiedono lo stralcio dal decreto della parte che riguarda la professione forense e delle norme che prevedono riduzioni degli stanziamenti per la giustizia. Nel mirino ci sono soprattutto l'abolizione delle tariffe minime e il via libera alla pubblicità per gli studi professionali.

A scegliere la lotta dura, che verrà compiuta anche attraverso manifesti, volantini e inondando di fax il governo per "costringerlo al dialogo", è stata l'assemblea generale degli ordini forensi, che si è tenuta a Roma. La mobilitazione comporterà l'astensione da tutte le udienze civili, penali e amministrative; saranno garantiti solo i procedimenti urgenti e i servizi essenziali. E al di là della manifestazione romana, ci saranno assemblee in tutta Italia, per mettere a punto "ulteriori iniziative di contrasto" del decreto.

(5 luglio 2006)

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(95) La Repubblica 5 lug 06

Petizione e raccolta di firme sul sito dell'Associazione
"Dar voce ai cittadini contro proteste come quella dei taxisti"

Altroconsumo contro le corporazioni
"Il governo Prodi deve andare avanti"

"Nella Ue, l'Italia continua ad avere i livelli più alti
di regolamentazione per le categorie professionali"

ROMA - I consumatori si schierano con il governo Prodi, spronandolo ad andare avanti con il pacchetto sulle liberalizzazioni. Di fronte alla protesta dei tassisti che sta bloccando le grandi città, Altroconsumo si schiera con l'esecutivo e a sostegno della riforma oggi propone una petizione on-line sul proprio sito web - www.Altroconsumo. It - per una massiccia raccolta di firme.

"I servizi professionali e settori quali banche, assicurazioni, trasporto taxi, commercio - afferma Paolo Martinello, presidente di Altroconsumo - devono abbandonare privilegi anacronistici e aprirsi al mercato alla concorrenza: questa è un'occasione storica che il nostro paese offre a sè stesso per modernizzarsi e funzionare a ritmi europei. Con questa petizione vogliamo dar voce ai cittadini e sostenere il governo contro proteste corporativistiche come quelle dei tassisti".

L'Italia, tra i paesi dell'Unione europea dei quindici, nel 2003 era già in cima alla classifica stilata da uno studio della commissione Ue per il livello più elevato di regolamentazione tra diverse categorie professionali quali ingegneri, architetti, commercialisti, avvocati, notai e farmacisti. Nella classifica seguono Austria e Germania, e il livello dell'Italia è tre volte più vincolante rispetto a quello di paesi come Irlanda e Regno Unito.

 


L'antitrust europeo, ricorda sempre Altronconsumo, con l'allora commissario Mario Monti, e quello italiano, hanno più volte chiesto al nostro paese di correggere gli aspetti corporativi e anticoncorrenziali dell'attuale nostro sistema.

Appelli finalmente accolti dalle decisioni del governo.

(5 luglio 2006)

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(77) Il Tempo mercoledì 5 luglio 06

Taxi-lumaca da Piacenza a Bologna

Durante lo sciopero dell’11 luglio. In molte città servizio gratis ai disabili

L'UNDICI luglio i taxisti emiliani si raduneranno nella prima mattinata a Piacenza, da dove partiranno alle 7.30 e, percorrendo la via Emilia, raggiungeranno a bassa velocità l'aeroporto «Marconi» alle periferia di Bologna. Una sorta di taxi-lumaca per protestare contro la deregolamentazione delle licenza avviata dal Governo. Lo ha reso noto la Cna di Modena, dove si ... di una soluzione legislativa alla delicata vertenza dei taxi. La Confartigianato Abruzzo, presente al tavolo in quanto fa parte del direttivo della Federazione Nazionale taxi della Confartigianato Abruzzo con Giampaolo Angelozzi, in rappresentanza degli interessi dei 270 taxisti abruzzesi, ha apprezzato la disponibilità del Ministro Bersani a non considerare un tabù inviolabile il cumulo delle licenze dei taxi previsto dal decreto sulla competitività. Ciò a fronte di una proposta della categoria finalizzata a rafforzare la qualità e la quantità dei servizi di taxi. Questo risultato dimostra, come peraltro Confartigianato ha sempre sostenuto, che il metodo del confronto è la strada migliore da perseguire per ottenere esiti positivi per le categorie. Gianpaolo Angelozzi ricorda inoltre che la trattativa tra il Ministero e le Associazioni dei tassisti continua con l'apertura di tavoli tecnici per approfondire le possibili modifiche all'articolo 6 del decreto sulla competitività e per esaminare le differenti realtà territoriali in cui operano i taxi. "In quella sede avanzeremo le nostre proposte finalizzate a contemperare gli interessi dei tassisti e dei consumatori, con strumenti in grado di ampliare sia l'offerta che la domanda dei servizi di taxi e di migliorare le condizioni di accessibilità da parte degli utenti. La contrarietà al cumulo delle licenze - spiega ancora Angelozzi - è dovuta anche al fatto che porterebbe inevitabilmente a forme industriali di servizio e quindi a cartelli e monopoli che non arrecano vantaggi né ai lavoratori né agli utenti". Confartigianato Abruzzo sono riuniti in assemblea 50 taxisti, su un totale di 75 vetture in esercizio nella città emiliana. Nei prossimi giorni i taxisti ribadiranno il loro «no» alla deregolamentazione del settore con cortei a bassa velocità attraverso la città e la distribuzione di materiale informativo. I taxisti modenesi che martedì prossimo non prenderanno parte al corteo (circa 20 auto), oltre ad assicurare il servizio di radio taxi alle tariffe oggi in vigore, in rispetto alle regole previste dalla commissione di garanzia (con particolare riferimento ad anziani, portatori di handicap e malati) «offriranno» trasporti gratuiti collettivi nell'area urbana. Di fatto, spiega la Cna, si tratta di corse che verranno effettuate all'interno dell'area urbana. «Una modalità diversa e costruttiva - spiega il coordinamento dei taxisti - per protestare contro un provvedimento nei modi e nella forma contrari allo spirito di concertazione in una materia così delicata». Anche in una località di primo piano della riviera adriatica, Cervia, per l'11 luglio la cooperativa Taxi Minibus ha garantito il servizio per persone con problemi motori, servizio che sarà fornito gratuitamente. «Lo faremo - ha spiegato il presidente - perchè riteniamo sia questo un modo di sensibilizzare ulteriormente gli utenti alla nostra vertenza. L'adesione allo sciopero, infatti, non è contro il cittadino, ma contro una proposta di legge che rischia di precarizzarci e di rendere il servizio più scadente e oneroso». 

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(96) La Repubblica 4 lug 06

Proteste in tutte le principali città italiane, ingorhi e disagi
Torino, difficoltà per la guardia medica che si serve di un radiotaxi

Tassisti, città sotto assedio
a Napoli agguato al sindaco

A Roma ingorghi a piazza Venezia, disagi allo scalo di Fiumicino, un vero e proprio agguato al sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, la guardia medica di Torino in difficoltà, migliaia di cittadini bloccati nel traffico, impazzito per le deviazioni conseguenti ai blocchi. Da Roma ai principali capoluoghi, la protesta dei tassisti tiene le città in stato d'assedio.

Napoli, agguato al sindaco. E' successo nel tardo pomeriggio, dopo la seduta del Consiglio comunale. L'auto di Rosa Russo Iervolino stava attraversando piazza Municipio quando un gruppo di tassisti, a piedi, è sbucato all'improvviso tagliando la strada alla macchina e urlando. Alcuni si sono sdraiati per terra e hanno impedito alla vettura di passare, inveendo nei confronti del sindaco. Iervolino è rimasta bloccata in auto per una decina di minuti, fino a che non è intervenuta la polizia che ha allontanato i manifestanti.

Roma, ingorgo a piazza Venezia. Nella capitale i tassisti hanno occupato piazza Venezia. Ma la partita ha avuto la meglio sulla protesta, con i blocchi rimossi poco prima del fischio d'inizio di Italia Germania: "Per non creare problemi ai cittadini in caso di vittoria azzurra", dicono i sindacati. Fin dal mattino le auto bianche hanno cominciato a disporsi intorno alla grande aiuola centrale della piazza. Col passare delle ore sono aumentate, ed è stato lasciato libero un corridoio dove è consentito il transito solo a mezzi pubblici, ambulanze e mezzi delle forze dell'ordine. Difficoltà anche all'aeroporto di Fiumicino: blocco delle attività, escluse le corse di "emergenza". Molti passeggeri in arrivo hanno dribblato la protesta, servendosi di auto private, a noleggio, di pullman e treni.

Torino, problemi per la guardia medica. A Torino la protesta ha avuto conseguenze anche sull'attività dell'Asl1, che ha lamentato "gravi difficoltà" per il servizio notturno, prefestivo e festivo di guardia medica. Nel servizio sanitario, il medico di turno viene infatti allertato da una chiamata e, per raggiungere il paziente, utilizza un taxi della cooperativa 5737. "In occasione dell'improvviso sciopero - spiega l'azienda sanitaria - la società ha comunicato di non garantire il regolare trasporto dei medici per visite domiciliari notturne urgenti già a partire dalle venerdì sera".

Milano, le trattative non servono. In mattinata le attenzioni di tutti i tassisti milanesi erano rivolte a corso Monforte, sede della Prefettura. Ma un'ora e mezzo di confronto fra il rappresentante del governo, Gian Valerio Lombardi, e tredici sindacalisti non ha portato agli esiti sperati. Per tutto il pomeriggio, nei presidi alla Stazione Centrale e all'aeroporto di Linate, i tassisti sono rimasti con gli orecchi tesi alle radio, in attesa del termine dell'incontro romano con la segreteria del ministero. Poi, anche quella speranza è fallita e le stazioni di radio-taxi hanno funzionato a singhiozzo. Rispondeva solo l'8585, ma delle 300 auto bianche normalmente in servizio, ne circolavano soltanto 12.

Firenze, fuori servizio centralini cooperative. Impossibile chiamare un taxi attraverso i centralini telefonici delle due cooperative che operano a Firenze: nessuno risponde al 4242 o al 4390. E nel pomeriggio, è stato annunciato che in tutta la Toscana i servizi radiotaxi resteranno sospesi fino al termine dei lavori dell'assemblea nazionale dei tassisti, prevista per domani.

(4 luglio 2006)

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(78)Il Tempo dom 2 luglio

A Roma il servizio costa meno

Non è vero che i taxi italiani sono troppo costosi. Anzi il costo di una corsa a Roma o a Milano è generalmente inferiore rispetto alla maggior parte delle capitali del continente. È quanto si evince dai dati della Fta-Cna, che a supporto della sua tesi porta i prezzi United Bank of Switzerland, relativi all’anno 2003. La città europea più cara è Ginevra (oltre 17 euro), seguita da Copenaghen, Amsterdam e Bruxelles (tutte sopra i 13 euro a corsa). Un panorama in cui i 7,36 euro pagati a Roma per spostarsi su un tratto di media percorrenza si piazzano all’undicesimo posto della graduatoria su un totale di tredici città. Parte bassa della classifica anche per Milano, che con 8,75 euro è all’ottavo posto. Meglio delle città italiane fanno solo Praga e Dublino. Sul fronte del numero dei taxi, Roma ne vanta quasi 6.000: calcolando che i romani sono oltre 2,6 milioni, si tratta di una media di 2,19 taxi ogni 1.000 abitanti. La media milanese è più elevata: 3,58 taxi ogni 1.000 abitanti. La Fta-Cna ha elaborato una vera e propria classifica che mette una dietro l’altra le principali città europee. La palma per il «taxi d’oro» se l’aggiudica Ginevra, dove una corsa su un’auto blu costa in media 17,33 euro. Fa poco meglio Bruxelles che si attesta a 13,25 euro, seguita da Copenaghen con 13,18 e da Amsterdam con 13,16. Come detto, Roma si piazza all’undicesimo posto. Discorso diverso per quanto riguarda il rapporto tra il numero dei taxi e gli abitanti. In questo caso, la nostra città si piazza agli ultimi posti. A Londra ci sono 3 taxi ogni mille abitanti, a Dublino 5,21 Stoccolma 3,99, a Parigi 2,19, a Roma 2,19, a Copenaghen 1,80, a Berlino 2,08, a Milano 3,58 e a Bruxelles 1,34.

Franco Pontecovi, Confartigianati Taxi.

«Si è varato un provvedimento illeberale e antidemocratico che di fatto porta alla scomparsa del tassista inteso come piccolo lavoratore autonomo. Strano che venga da un govenro di sinistra.

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(97) Corrado Fanelli - presidente AssoTaxi

Decreto Bersani sullo sviluppo economico contenente la pseudo-liberizzazione dei Taxi

Ministero dello Sviluppo Economico

cittadino consumatore

Nuove norme sulla concorrenza e i diritti dei consumatori

 

TAXI

SPARISCE IL DIVIETO DI CUMULO DELLE LICENZE.

SI VA VERSO UNA MAGGIORE OFFERTA AI CITTADINI

 

1) Con una norma del decreto legge si prevede che, fatta salva la possibilità di conferire nuove licenze secondo la vigente programmazione numerica, i Comuni possono bandire pubblici concorsi e concorsi riservati a chi è già titolare di licenza taxi (in deroga alle attuali disposizioni) per l’assegnazione a titolo oneroso di licenze eccedenti la vigente programmazione numerica. Nei casi in cui i comuni esercitino tale facoltà, i soggetti assegnatari delle nuove licenze non le possono cedere separatamente dalla licenza originaria e devono avvalersi, sotto la propria responsabilità, di conducenti il cui contratto di lavoro subordinato deve essere trasmesso all’amministrazione vigilante entro le ore 24 del giorno precedente il servizio.

I proventi derivanti dall’assegnazione a titolo oneroso delle nuove licenze sono ripartiti tra i titolari di licenza taxi del medesimo comune che mantengono una sola licenza.

2) i comuni possono altresì rilasciare titoli autorizzatori temporanei, non cedibili, per fronteggiare eventi straordinari.

EFFETTI:

- MAGGIORE OFFERTA

- IMPULSO ALL’OCCUPAZIONE

- PIU’ SERVIZI PER IL TURISMO

 

 l’opinione dell’on. Betrice Magnoli, parlamentare dell'Ulivo:

 ...alla faccia della liberalizzazione, lasciatemelo dire! - Se consideriamo che la DIA è già in vigore, grazie alla legge Bersani, per l'apertura di negozi fino a 250 metri quadri, per le attività artigianali, per le ristrutturazioni edilizie, è legittimo chiedersi in quali campi vi saranno innovazioni e se, in alcuni casi, non si torni indietro. Ricordo che, in alcune regioni, la DIA comporta l'immediato inizio dell'attività, mentre, secondo il testo del decreto-legge, essa ha efficacia dopo trenta giorni. Per il silenzio-assenso, il termine è fissato in novanta giorni, almeno fino all'approvazione dei regolamenti, e addirittura dopo centottanta giorni per i primi sei mesi di applicazione. Sono escluse tutte le attività imprenditoriali soggette a programmazione vincolate a limiti quantitativi (farmacie, supermercati, bar, ristoranti, taxi e quant'altro)...

http://www.beatricemagnolfi.it/main/argDet.php?idArticolo=503&idArgomento=4

 

 il parere dell'Antitrus (Autorità garante della concorrenza e del mercato) 9 marzo 2004

 ...l'Autorità riconosce la necessità di tener conto delle problematiche avanzate dai conducenti dei taxi… attraverso misure che siano accompagnate da una sorta di "compensazione" a loro a favore...

 …Le iniziative volte a favorire una maggiore apertura dei mercati interessati, ove accompagnate da misure compensative, avrebbero infatti il pregio di limitare gli effetti sfavorevoli sugli attuali detentori di una licenza, garantendo al contempo l'ingresso di nuovi operatori e un incremento dei benefici per la generalità dell'utenza...

 Una prima tipologia di intervento, idonea ad incrementare il numero delle licenze, può essere rappresentata dal ricorso ad una procedura d'asta, a seguito della quale le Amministrazioni potrebbero rilasciare delle nuove licenze, a titolo oneroso. Gli introiti derivanti da tale procedura potrebbero essere impiegati per compensare "una tantum" gli attuali titolari delle licenze...

 Una diversa soluzione consiste nella possibilità, da parte delle Amministrazioni, di incrementare il numero delle licenze mediante la distribuzione, a titolo gratuito, agli operatori del settore di un'ulteriore licenza. Tale misura avrebbe l'effetto di compensare gli attuali titolari delle licenze della perdita di valore, in termini economici, di queste ultime. I fornitori del servizio taxi, infatti, potrebbero procedere alla vendita della nuova licenza, realizzandone un ricavo, oppure sfruttare entrambe le licenze mediante affidamento della nuova licenza. Affinché tale misura sia efficace, appare opportuno che la nuova licenza venga ceduta, ovvero utilizzata, entro un congruo periodo di tempo, compatibile con il graduale processo di liberalizzazione...

 La misura in esame richiederebbe, tuttavia, che sia consentito ad un medesimo soggetto di cumulare più licenze per l'esercizio del servizio taxi, diversamente da quanto previsto dalla normativa vigente, nonché la possibilità di essere sostituiti alla guida da chiunque risulti in possesso dei requisiti richiesti. Un'eventuale modifica delle disposizioni previste dagli art. 8 e 10, di cui alla legge n. 21 del 15 gennaio 1992, potrebbe essere sollecitata dalle Amministrazioni competenti alla regolamentazione del settore.

http://www.studiocataldi.it/frameset.asp?url=http://www.filodiritto.com/notizieaggiornamenti/10marzo2004/agcmparereserviziotaxi.htm

 

 il parere di AssoTaxi

 Ennesimo esempio di “effetto annuncio” privo di reale sostanza, in quanto:

 1) il maggior numero di vetture non garantisce in alcun modo che queste siano sempre disponibili dove serve, neppure statisticamente la presenza casuale aumenterebbe, questo per due motivi:

·         in certe ore il flusso degli utenti si svolge maggiormente dalla periferia al centro, le periferie rimangono quindi prive di taxi perchè questi ovviamente si fermano in centro non essendo economico ritornare a vuoto in periferia a cercare un altro cliente, anche perchè se per tornare indietro ci vuole 1/2 ora o più nel caos cittadino, tanto vale restare fermo per lo stesso tempo in attesa in un parcheggio. In certe ore il flusso s'inverte e sarà il centro a rimanere sprovvisto di taxi, che si troveranno in gran quantità nei parcheggi periferici. L'unico risultato quindi è quello di aumentare il numero di taxi fermi al parcheggio.

·         2) il taxista essendo un lavoratore autonomo che vive esclusivamente dei suoi incassi si recherà di preferenza nei luoghi dove c'è più lavoro, per esempio l'aeroporto, o i luoghi turistici ecc. e non necessariamente nelle stazioni periferiche, a meno di non far diventare molto appetibili queste postazioni.

 

 2) se il beneficio sperato è la riduzione del prezzo della corsa rispondiamo nettamente di no. Per fare qualche paragone realistico dobbiamo considerare quei settori dove in passato esisteva uno stretto controllo amministrativo e che sono stati poi liberalizzati, citiamo ad esempio:

 -R.C. auto (assicurazione responsabilità civile sulle vetture)

-affitto abitazioni ad Equo Canone

-carburanti

-autostrade

-treni

-autobus urbani

 per quali di questi l'utente ha beneficiato di una riduzione di prezzo? Ovviamente nessuno. Solo la grande distribuzione dei supermercati ha permesso un contenimento dei costi, secondo la formula:

 meno negozi ma più grandi con meno personale = costi d'esercizio diluiti su più clienti, quindi minor prezzo per il singolo cliente

 Applicando lo stesso principio, l'unico che ha dato risultati, al nostro settore la formula diventerebbe:

 meno vetture ma più efficienti, cioè su corsie riservate  = costi d'esercizio diluiti su più clienti, minor tempo impiegato, quindi minor prezzo per il singolo cliente.

 3) ci sembra che il decreto Bersani sia uno sciatto stravolgimento della proposta dell’Antitrus del marzo 2004 (sintetizzata sopra), proposta condivisibile e migliorabile, mentre l’attuale pseudo-liberalizzazione all’amatriciana è del tutto peggiorativa.

  In particolare:

·         Dove l’Antitrust propone …una procedura d’asta presupponendo quindi un’offerta sul libero mercato la Bersani trasforma in ..pubblici concorsi e concorsi riservati.. quindi non aperti al mercato, e niente asta, chi stabilirà i prezzi? Può la pubblica amministrazione imporre al mercato i suoi prezzi? 

·         Dove l’Antitrust propone … la distribuzione, a titolo gratuito, agli operatori del settore di un'ulteriore licenza .. I fornitori del servizio taxi, infatti, potrebbero procedere alla vendita della nuova licenza, realizzandone un ricavo Bersani trasforma in …nessuna distribuzione gratuita… i soggetti assegnatari delle nuove licenze non le possono cedere separatamente dalla licenza originaria… 

·         Dove l’Antitrust propone … sia consentito ad un medesimo soggetto di cumulare più licenze per l'esercizio del servizio taxi, modificando le disposizioni previste dagli art. 8 e 10, di cui alla legge n. 21 del 15 gennaio 1992 Bersani trasforma in …in deroga alle attuali disposizioni… cioè le disposizioni di legge rimangono invariate ma i Comuni e solo loro si arrogano il diritto di non osservarle, ovvero “come e quando lo dico io” 

In conclusione la pseudo-liberalizzazione di Bersani riesce a mettere ancora più vincoli di quanti già non ne abbia al taxista imprenditore, aggiungendo un ulteriore tassello al mirabolante mosaico di fallimenti, vedi taxi-bus poi multiplo, moto-taxi, taxi collettivo, moto-risciò ecc. visti negli ultimi anni, senza mai dare un vero beneficio al cittadino consumatore.

Una domanda ci assale: ma i Comuni che non riescono a quadrare i dissestati bilanci del trasporto pubblico (Autobus, Metropolitane, Treni) possono pretendere di risolvere per decreto i problemi dei taxisti e dei loro clienti?

NO ALLA “GAMBIZZAZIONE” DEL SERVIZIO TAXI

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(98) Carissimi colleghi,
vi invio in allegato .doc il documento d'intesa concordato stamani a Roma. Vi invito a riunirvi in assemblea ai posteggi per discutere e costruire proposte per Mercoledì 5 Luglio quando tutti i tassisti d'Italia devranno essere presenti nella capitale per dare un segno forte della nostra colletiva protesta. Vi prego di assicuravi che tutti i colleghi della vostra zona siano a conoscenza di quest'assemblea che dovrà invadere Roma con i taxi di tutt'Italia. Questo messaggio non potrà raggiungerre capillarmente tutti e quindi vi invito con forza a fare la vostra parte per coinvolgere più colleghi possibile della vostra zona. Grazie da adesso.

Valter Catanese
Vicepresidente URI
Vicepresidente Radiotaxi 4390 Firenze


 

Roma, 1 luglio 2006 – ore 13.00

Le seguenti sigle sindacali e radiotaxi, in data odierna si sono riuniti per concordare le iniziative da mettere in campo al fine di contrastare i progetti di liberalizzazione contenuti nel decreto già approvato dal governo.

Si è stabilito di chiamare da subito i lavoratori in assemblea sui principali posteggi di ogni città d’Italia, in attesa dell’assemblea nazionale di categoria che si terrà a Roma mercoledì 5 luglio, dove parteciperanno i tassisti di tutta Italia.

Nel corso dell’assemblea saranno decise le forme di lotta da intraprendere e la data dello sciopero nazionale. 

 

URI – Unione dei Radiotaxi d’Italia

UNICA TAXI CGIL

CNA

CISL

ATA-CASARTIGIANI

UTI

COOPERATIVA SAMARCANDA 5551

PRONTOTAXI 6645

RADIOTAXI 3570

ASSOTAXI 

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(99) Roma, 01/07/2006 comunicato stampa URI - Unione dei Radiotaxi d'Italia

Governo di centrosinistra dalla parte dei poteri forti e contro i lavoratori.

Lo dichiara Loreno Bittarelli, presidente dell’Unione dei Radiotaxi d’Italia (URI), all’indomani dell’approvazione da parte del governo Prodi del decreto contenente una serie di liberalizzazioni tra cui i taxi.

“Le esigenze dei lavoratori e dei piccoli imprenditori come i tassisti – spiega il presidente - non sono state prese minimamente in considerazione da parte di questo governo che, al contrario della concertazione promessa in campagna elettorale, non ha ritenuto neanche opportuno interpellare la rappresentanze delle categorie interessate, prima di varare un qualsiasi decreto di riforma che li riguarda direttamente. Con l’approvazione di questo decreto il governo ha preferito invece di stare dalla parte dei “poteri forti” di questo paese che non sono certo i tassisti ma i grossi gruppi industriali, che da tempo vorrebbero mettere le mani sulla nostra categoria e ai quali il governo Prodi, così facendo, ha pagato una prima cambiale elettorale. Inoltre - continua Bittarelli – le esperienze degli altri Paesi del mondo ci insegnano che liberalizzando i taxi  si crea una maggiore precarietà tra i lavoratori, al contrario di quanto promesso nello stesso programma dell’Unione.

Tutti i tassisti dei radiotaxi aderenti all’Uri – conclude il presidente - lotteranno duramente per difendere i loro diritti e quelli della loro utenza che con la liberalizzazione dei taxi si troverebbe a dover usufruire di un servizio qualitativamente sempre più scadente”.

IL PRESIDENTE DELL’URI

Loreno Bittarelli

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(100) DECRETO LEGGE BERSANI

Carissimi colleghi,

come ormai certamente saprete, il governo Prodi su proposta del ministro Bersani ha approvato il decreto legge che liberalizza alcuni settori tra cui il settore taxi.
I dirigenti dell'U.R.I. sono in contatto per definire tutte le operazioni e le mobilitazioni necessarie per combattere questo decreto e per coordinare un'assemblea nazionale che si svolgerà il prima possibile a Roma.
Vi terremo naturalmente informati su tutte le novità e sulle decisioni che verranno prese.

Distinti saluti

Loreno Bittarelli
presidente URI

Valter Catanese
Vicepresidente URI

Aldo Verza
Segretario URI


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(101) Tassisti, i nuovi «kulaki»

Cronaca: Allora è chiaro, finalmente, quali erano i poteri forti che ostacolavano lo sviluppo in Italia: i tassinari. Quali lobby occulte si sottraevano alla competizione globale difendendo i loro privilegi con manovre dietro le quinte: i panettieri.

E chi bloccava lo sviluppo?

La casta dei farmacisti.

Ora, disciplinate queste categorie, l'Italia rifiorirà, la ricerca scientifica farà passi da gigante (i panettieri la impedivano, mica i baroni universitari), i cervelli non fuggiranno più all'estero, tutto costerà meno.

Non hanno niente da temere i 146 mila consulenti che lo Stato e le regioni pagano 2 miliardi annui di euro. Niente gli strapagati di Bankitalia, la cui utilità sociale è pari a zero. Niente i 600 dipendenti dell'Ufficio Italiano Cambi, che continuano a prendere stipendi niente male anche se da 19 anni il controllo sui cambi non c'è più. Nessun rischio di diventare «competitivi» sfiora i baroni universitari, con quei begli stipendi a cui non corrispondono né studi né ricerche. Questi, i ricchi di Stato, i grand commis con posto sempre pronto fra Tesoro e Goldman Sachs, non sono parassiti.

I parassiti sono stati smascherati: sono gli artigiani a partita IVA.

Siamo tutti più liberalizzati, come dice Prodi.

I notai anche: ma contro questa categoria, le misure sono puro fumo negli occhi.

La sola cosa che davvero avrebbe intaccato i guadagni miliardari di questa vera corporazione non è stata fatta.

Sarebbe bastato obbligarli a registrare gli atti di compravendita d'immobili a cifra fissa, e non come ora in percentuale: perché oggi, i notai guadagnano 1.400 euro, diciamo, sul cittadino che compra un box da 20 mila euro, 14 mila su un appartamento da 200 mila euro, 140 mila su una villa da 2 milioni, anche se la fatica dell'atto notarile è la stessa.

Ma questo no, la sinistra non l'ha fatto.

Colpire i grossi, mai.

I piccoli sempre.

E' la politica tradizionale della sinistra «disciplinare» i privati, specie quelli troppo piccoli per fare lobby.

Non so se avete notato, è partita - da tutti i giornali della sinistra, ma a dare il via è stato Il Corriere di Montezemolo - una vera campagna contro «l'egoismo» dei tassisti, la «lobby» dei fornai.

Ormai, se si parla di «corporazioni», s'intendono loro, mica i magistrati inadempienti e insindacabili, i segretari parlamentari e i direttori generali di ministero o di regione.

Quelli, non questi sono additati come nemici del popolo e ostacolo alla liberalizzazione, colpevoli del declino, «palla al piede» di una società che, se non fosse per loro, farebbe concorrenza alla Cina e si riempirebbe di scienziati intenti a brevettare sempre nuove invenzioni.

Voglio solo far notare un piccolo particolare: i tassisti in servizio, per avere la licenza, l'hanno pagata cara.

Anche 300 mila euro.

Anche 800 mila, dicono.

Questo perché le licenze erano in numero fisso e limitato.

Oggi, il numero diventa illimitato.

Le licenze pagate carissime non valgono più niente.

Conclusione: ciò che è stato fatto ai tassisti è un esproprio senza indennizzo.

Almeno così si direbbe se vigesse lo Stato di diritto.

Ma per la sinistra, è l'abolizione di un privilegio, e la stampa è tutta d'accordo.

Questo, scusatemi, ricorda una liberalizzazione storica, effettuata da un liberista di nome Josip Stalin negli anni '30.

Allora, ad essere presi di mira furono i coltivatori diretti, detti «kulaki».

Grandi lavoratori, relativamente benestanti, assumevano braccianti e davano da mangiare - sulla ricca terra nera russa e ucraina - a tutti i russi.

Il regime sovietico avendo provocato il disordine sociale e rotto il funzionamento dell'economia, accadde che nelle città «liberate dal capitalismo» cominciasse a rincarare il cibo.

Non per la nomenklatura, che disponeva di negozi privilegiati pieni di storioni e caviale, ma per gli operai.

La colpa, sancì la Pravda, era dei kulaki: che si opponevano all'ammasso senza indennizzo del grano, e lo nascondevano.

Attiva, feroce campagna di stampa.

Il PCUS mandò i suoi attivisti a «smascherare i kulaki» e a requisire il grano «nascosto».

Dove trovavano grano, procedevano a fucilazioni dei «profittatori».

Nel loro zelo, i nomenklaturisti finirono per requisire (sempre senza

indennizzo) anche il grano conservato come semente.

I kulaki lo fecero presente: l'anno prossimo non ci sarà raccolto.

Risposta: altre fucilazioni a migliaia.

Accadde quel che qualunque contadino sapeva: l'anno seguente, niente raccolto.

Fame nera, nelle campagne e nelle città.

Una fame che mai la Russia, proverbiale esportatrice di grano, aveva conosciuto nella storia, nemmeno durante la servitù della gleba.

Il Partito corse ai ripari.

Come?

E' semplice: deportò nei lager diversi milioni di kulaki con le loro famiglie.

Solgenitsin ha descritto quelle file di povera gente smagrita, scheletrica, avviata al Gulag con i bambini morti di fame in braccio.

E ha descritto come le popolazioni, al passaggio di queste file di sciagurati, inveissero contro di loro: «affamatori!», «sfruttatori!».

Onnipotenza della propaganda.

Ora, in Italia, governa la nomenklatura dei privilegiati di Stato.

Stesse nomenklature, stessi metodi.

Ogni nomenklatura si affretta a disciplinare non se stessa, ma i privati.

Anche la propaganda è simile.

Stessa stampa servile, zelante nel denunciare i piccoli produttori di beni e servizi come «sfruttatori». Dati i tempi cambiati, è possibile che i tassisti non verranno internati.

Diverranno solo più poveri.

Se andate a New York, vedete chi fa il mestiere di tassista: africani appena sbarcati che non parlano l'inglese, immigrati da terzi mondi miserabili che non conoscono le strade.

In USA, il tassista è un mestiere sotto i 3 dollari l'ora, quello dei disperati.

A New York è appunto un mestiere liberalizzato.

Come ci istruisce Il Corriere, la Pravda di Montezemolo, mentre a Milano ci sono 2,1 taxi ogni 100 abitanti, a New York ce ne sono 8; a Londra, ce ne sono 8,3.

Una bella concorrenza, da noi sconosciuta.

Ma non è che i prezzi siano più bassi.

A Milano, sono 7,6 euro per una corsa di cinque chilometri.

A Londra, 11,05 euro; a New York, ci dice Il Corriere, 6,76.

A parte che nella Londra liberalizzata i taxi costano parecchio più che a Milano (dov'è il vantaggio per il consumatore?), quella di New York è una cifra falsa: sì, la corsa costerà anche 7 euro, ma provate a non dare al tassista la mancia del 20-30%; rischiate che vi insulti o vi picchi, perché la mancia è «obbligatoria» in USA, dato che è la sola vera paga di questi miserabili.

L'America liberalizzata è un mondo di «working poors», cioè di gente che, pur sgobbando, resta in miseria.

L'America è piena di camerieri, di donne delle pulizie, di vecchietti che lavorano nei supermarket aperti alle 4 del mattino perché non hanno la pensione; e persino di lustrascarpe, figura che in Europa è scomparsa dal 1947.

Magari non credevate che questo fosse l'ideale di Bersani e del governo delle sinistre.

Il fatto è che sotto quell'etichetta «sinistra», sono andate al potere le corporazioni che non solo si sottraggono alla competizione del libero mercato, ma si ritagliano emolumenti sempre più scandalosi dal denaro dei contribuenti.

Prodi, Visco, Bersani, Padoa Schioppa sono membri di quelle corporazioni e nomenklature, che vivono nel lusso prendendo i soldi ai cittadini, e il solo loro pensiero è estorcergliene sempre di più.

Per lo «stile di vita» di questi servitori del settore pubblico, basta pensare a Emilio Colombo, scoperto a 82 anni a farsi comprare la coca dalla sua scorta (incidentalmente, agenti della GdF: avrebbero dovuto arrestarlo, altro che servirlo); né il caro Ciampi gli ha suggerito di dimettersi dalla carica di senatore a vita di cui è indegno, né lui ci ha pensato neppure un momento.

Questa gente vive al disopra della legge, impunemente sfruttatrice.

E per di più bolla come parassitarie categoria di piccoli artigiani che guadagnano cento volte meno di loro, con tutti i rischi della vita non-protetta.

Ora vogliono aumentare la «competitività» dei fornai e dei farmacisti.

Ma è competitivo Mario Draghi?

Merita il milione di euro annuo?

(La cifra è incerta, è un segreto di Stato: nei Paesi normali, gli stipendi pubblici devono essere pubblicati, in Italia no).

Il governatore della Federal Reserve guadagna un quinto di lui, ed ha qualche responsabilità e competenza in più.

E' competitivo Ciampi?

Eppure ad occhio e croce cumula almeno tre pensioni stratosferiche ed emolumenti, quella di governatore di Bankitalia (un laureato in lettere, non economista, da noi può dirigere la Banca Centrale!), quella di ex capo di Stato, quella di senatore a vita.

Ma la stampa ci invita a deplorare i taxisti e i fornai.

Bersani ha applicato, standosene sicuro sotto l'ombrello della non-competitività pubblica, il programma liberista di Milton Friedman.

Non proprio di sinistra.

Ma almeno Friedman e il liberismo rispondono in USA alla volontà popolare, e in USA non ci sono miliardari di Stato, dipendenti pubblici arricchitisi con le paghe pubbliche.

Che sinistra è?

Bersani ha da pensare alle COOP rosse, che non pagano uno straccio di tasse, di cui manterrà i privilegi.

Ha da pensare allo stipendio di Mario Draghi.

Alle pensioni di Ciampi.

A non far mancare la neve a Colombo.

Bersani ha da pensare alle lobby, quelle vere, ai poteri forti reali: i grandi gruppi che privatizzano gli utili e pubblicizzano le perdite, grandi sindacati contigui, grandi banche amiche, grandi cooperative la cui dirigenza ha in tasca la tessera giusta, e tutti i nani e ballerine della RAI, i figli e i nipoti dei nomenklaturisti (a meno si voglia credere che madame Berlinguer sia una brava giornalista).

E' giusto, sono i parassiti che hanno conquistato il potere.

Il presidente dei notai ha detto che Bersani ha messo a punto le sue «liberalizzazioni» contro i poveri negli uffici di Montezemolo.

Il Corriere ha chiesto al proto-notaro di scusarsi per «l'insinuazione».

Ma è un'insinuazione o la verità?

Piacerebbe saperlo.

Maurizio Blondet

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