NO ALLA "GAMBIZZAZIONE" BERSANI
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25/7/06 accordo a Roma tra taxisti e sindaco Veltroni 18/7/06 vincono i taxisti, grande batosta per Prodi 18/7/06 poveri noi, assediati da Draghi e vampiri 18/7/06 noi "di sinistra", in piazza contro il nostro governo 18/7/06 migliaia di taxi bloccano Roma, poi la festa 18/7/06 accordo sulle licenze, aumenteranno i turni 17/7/06 trovato l'accordo 17/7/06 svolta di Veltroni "no alla piazza" 17/7/06 bastone con i Taxi, carota con Alitalia 15/7/06 da Fiumicino si può raggiungere Roma solo in treno 15/7/06 il governo prende tempo 14/7/06 una licenza due taxi 14/7/06 strappo dei sindacati 14/7/06 il ministro propone la sperimentazione 13/7/06 due sigle sindacali abbandonano il tavolo della trattativa 5/7/06 stop ai blocchi, ora si tratta 5/7/06 altroconsumo contro le corporazioni 5/7/06 taxi lumaca da Piacenza a Bologna 4/7/06 città sotto assedio 2/7/06 non è vero che i taxi italiani sono i più cari 1/7/06 Corrado Fanelli - presidente AssoTaxi 1/7/06 Valter Catanese - vicepresidente URI, vicep. Radiotaxi 4390 Firenze
1/7/06 Loreno Bittarelli -
presidente URI 1/7/06 taxisti, nuovi "kulaki" |
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(79) il Messaggero 25 lug
06
Taxi, accordo a Roma aumentate le auto: 2.500 in più su 3 turniROMA Taxi, l’accordo sul decreto Bersani porta i primi benefici nella Capitale. Il sindaco Veltroni ha trovato l’accordo con la categoria: i tassisti hanno accettato di aumentare di 2.500 il numero delle auto in servizio ogni giorno, da settembre, anche con l’uso dei sostituti alla guida
Ieri sera vertice sul rafforzamento del servizio dei taxi Ieri sera vertice sul
rafforzamento del servizio dei taxi. Il sindaco Veltroni e l’assessore Calamante hanno incontrato le associazioni di categoria, per studiare
l’applicazione del decreto Bersani. Confermato il progetto per la
tariffa fissa dagli aeroporti. Da settembre potenziamento dei turni, con
2.500 auto più in servizio. Già giovedì in un incontro si studierà un
primo potenziamento dei turni. Altri 200 taxi saranno concentrati su
Termini. Un altro fronte della mobilità è quello che riguarda la via del
Mare: il sorpassometro, da un anno in funzione, non basta più a bloccare
la corsa spericolata di migliaia di automobilisti (oltre mille multe e
più di quattromila punti ritirati). Per questo la Provincia sta
decidendo di installarlo anche su altre strade. «C’è bisogno di fare di
più», dice l’assessore Paluzzi. Anche, per esempio, l’installazione di
altri due autovelox fissi sulla via del Mare. I tecnici hanno avviato
una ricognizione. Fiumicino-Roma in taxi: 40 euro a corsa Tariffa unica e turni potenziati del 40%: così Veltroni firma l’accordo con la categoria La riunione è terminata
alle 22 ed il sindaco Walter Veltroni, dopo aver messo d’accordo
ventiquattro diverse sigle sindacali dei tassisti, è uscito
dall’incontro con la commissione consultiva con un sorriso soddisfatto.
Ha incassato il credito maturato con i tassisti nel corso della
movimentata trattativa del decreto Bersani. Ha fatto scrivere nero su
bianco una serie d’impegni ai tassisti romani che dovrebbero portare a
un risultato molto semplice: più taxi per tutti. I tassisti, però,
chiedono anche una semplificazione della tariffa («e un adeguamento»,
osserva Nicola Di Giacobbe dell’Unica Cgil). Ma vediamo i punti
dell’accordo: |
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(80) Libero 18 lug 06 Vincono i taxisti, grande batosta per Prodi I tassisti vincono il braccio di ferro con il governo. Fallisce la linea dura decisa da Romano Prodi. Dopo oltre 5 ore di trattativa la svolta nella trattativa tra il ministro dello Sviluppo Economico, Pierluigi Bersani, e i rappresentanti delle 21 associazioni sindacali. |
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(81) Libero 18/7/06 Poveri noi, assediati da Draghi e vampiri di OSCAR GIANNINO Caro direttore, ci risiamo. Sulle tasse, l'Italia del centrosinistra una ne fa e cento ne pensa. Al Senato da ieri la maggioranza dell'Unione è costretta a tentare di smussare a colpi di emendamento almeno alcune delle norme più vessatorie introdotte dal decreto Bersani-Visco e che hanno portato al tracollo del settore immobiliare, oltre ad aver introdotto il Grande Fratello dei controlli su ogni operazione sui nostri conti correnti. Ed aver sottoposto a istruttoria preventiva la decisione di aprire una partita Iva, tanto per scoraggiare chi si volesse mettere in proprio invece che finire dipendente e sindacalizzato. Ma dall'altra parte mezza maggioranza -Rifondazione, Verdi, comunisti italiani e l'ala sinistra dei Ds - oltre a tutti i sindacati confederali invocano che la finanziaria del risanamento promessa da Padoa-Schioppa nel Dpef avvenga solo ed esclusivamente con una strizzata di sangue dalle nostre tasche, con imposte aggiuntive per una ventina di miliardi di euro: tagli alle spese, per favore, si rinviano al 2008. Tanto che ieri è dovuto scendere in campo il governatore della Banca d'Italia Mario Draghi in persona, per dare una mano al suo bistrattato amico ministro che dichiara di voler contenere la spesa sanitaria, previdenziale, i 180 miliardi che finiscono ai dipendenti pubblici e i trasferimenti agli enti locali che non rispettano alcun tetto di spesa. Sennonché, tanto Draghi ha voluto dargli una mano, che lo stesso governatore ha finito per scivolare e per sbattere malamente il sedere per terra. Perché da una parte ha detto ciò che da sempre è stella polare per noi liberisti, ed è puntualmente confermato da tutte dicasi tutte - le graduatorie della crescita e della competitività economica: e cioè che meno tasse significa più crescita. Solo che per non far girare troppo le scatole alla maggioranza Draghi ha dovuto travestirsi da lupo statalista invece che da agnello liberista. Non solo dunque ha dovuto ammettere «io la penso così, ma c'è anche chi la pensa all'opposto»: come a dire appunto l'Unione, e magari il viceministro Visco, quello che presenta decreti in cui gli aggravi fiscali sugli immobili sono stimati in 470 milioni mentre in realtà pesano per 30 miliardi. |
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Il Messaggero mar 18 lug 06 «Noi di sinistra, in piazza contro il nostro Governo» di MAURO EVANGELISTI
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(83) Il Messaggero 18 lug 06 Migliaia di taxi bloccano Roma, tensioni in piazza, poi la festa Un giornalista del Corriere della Sera aggredito da alcuni manifestanti nei pressi del Circo Massimo di MAURO EVANGELISTI
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(84) Il Messaggero 18 lug 06 Il ministro: buon pareggio. Veltroni: bene il dialogo. Alemanno: vittoria della categoria Accordo sulle licenze, aumenteranno i turni Salta il cumulo ma i Comuni potranno rilasciare nuove concessioni. Tariffe fisse per alcune tratte ROMA Accordo fatto.
Dopo giorni e giorni di tensione, blocchi del traffico e turisti a
piedi, il ministro dello Sviluppo Bersani e le 19 sigle sindacali dei
tassisti hanno trovato l’intesa su una proposta articolata in sei punti.
Altri due contemplano l’istituzione di due tavoli di confronto con le
categorie: uno sui problemi strutturali e sulle condizioni di lavoro,
l’altro dovrà monitorare tra sei mesi i primi risultati della riforma.
Questo testo sarà trasformato in un emendamento sostitutivo all’articolo
6 del decreto Bersani sulla competitività, attualmente all’esame del
Senato. |
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(85) La repubblica lun 17
lug 06Festeggiano i tassisti in piazza Santi Apostoli a Roma
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(86) Libero 17 lug 06 Svolta di Veltroni «No alla piazza» di ARMANDO PLEBE L'accesa controversia sui taxisti presenta sia luci che ombre, e ha fatto bene su Libero di ieri Alberto Mingardi a prendere una posizione di grande equilibrio. Comunque, qualsiasi possa essere l'opinione dei lettori, non può che destare stupore la dichiarazione che ieri Veltroni ha rilasciato a Repubblica, dicendo che «pensare di usare la violenza di piazza per farsi sentire è inaccettabile». Non avevamo mai ascoltato un esponente della sinistra condannare i movimenti di piazza, per cui si tratta di un evento imprevisto e degno di essere sottolineato. Da sempre la sinistra ha giustificato i movimenti di piazza, ritenendosi obbligata a prenderne le difese, anche quando essi fossero immotivati o esagerati, come nel caso delle recenti turbolenze di Milano. La difesa della piazza violenta è considerata dalla sinistra un suo obbligo, almeno a partire dal famigerato Sessantotto. Per essa chi cerca di porre un freno alla piazza viene additato alla pubblica riprovazione come un repressore o addirittura un fascista. Ecco che invece ora Veltroni volta pagina: guai ai taxisti se pretendono di sfruttare la piazza per farsi valere. Non c'è dubbio che, dal punto di vista dello schieramento politico, Veltroni abbia ragione da vendere. |
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(87) 17 lug 06 Libero Bastone con i taxi, carota con Alitalia e treni di OSCAR GIANNINO Il governo ci prende in giro Caro direttore, e no, non ci siamo proprio. Ci fanno fessi come sempre, e noi giornalisti abbiamo la nostra bella dose di responsabilità, a non far capire alla gente quanto sottile sia l'arte della presa per i fondelli di noi tutti da parte dei governi. Io sono di quelli che pensa che dei governi bisogna diffidare sempre, visto che son tutti buoni a inventare scuse per picchiarci nelle tasche e metter becco nei liberi affari di ciascuno. Ma dei governi bisogna diffidare per prova provata, quando scomodano altissimi princìpi, che declinano poi con il metodo truffaldino del "due pesi e due misure". È esattamente ciò che sta avvenendo sul problema dei trasporti. Ma ieri nessun giornalone confindustriale - guarda caso - ne ha informato i suoi lettori. Ma come, son giorni e giorni che a Milano e a Roma siamo tutti alle prese con l'inferno scatenato dal governo per il decreto Bersani- Visco sui tassisti, con piazze e aeroporti bloccati perché da Palazzo Chigi Prodi continua a ripetere con il viso dell'arme che alle corporazioni lui non si piega, perché prima di tutto viene il diritto del cittadino di vedere presto un potenziamento dell'offerta di vetture pubbliche, e basta con sindaci e governi piegati ai volerti dei monopolisti della licenza pubblica. E in tutto questo bailamme non ci accorgiamo che Prodi da una parte predica bene e dall'altra clamorosamente si contraddice e ci buggera? I tassisti si beccano il decreto e l'unanime condanna per i blocchi forsennati che mettono in opera, nel tentativo di farsi ascoltare per non farsi espropriare del valore delle loro licenze, e nel frattempo invece il governo sbraca con corporazioni ben più numerose, potenti e temibili, senza che nessuno dica nulla? È esattamente ciò che è avvenuto. Venerdì scorso, infatti, il governo ha avuto la bella idea di convocare Cgil, Cisl e Uil - la trojka storica alla quale la Ugl ormai si è aggiunta in pianta stabile, per consentire al governo di dire che non guarda solo a sinistra - per lanciare con formula roboante una «cabina di regia nazionale del trasporto». |
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(88) Il Messagero sab 15
lug 06
FIUMICINO - «A causa di un’agitazione che riguarda il servizio taxi
avvertiamo i signori viaggiatori che la città di Roma può essere
raggiunta attraverso la ferrovia». Annunci in italiano e in inglese
hanno accolto ieri all’arrivo i turisti in viaggio nella capitale,
appena atterrati al ”Leonardo da Vinci”. L’inatteso stop delle auto
bianche ha convinto la società di gestione ”ADR, Aeroporti di Roma” a
segnalare i collegamenti alternativi a quanti, disorientati e increduli
per lo sciopero, rischiavano di cadere ghiotta preda degli ”abusivi”. Il
numero dei biglietti per i treni ”Leonardo Express” è cresciuto di oltre
il venti per cento. |
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(89) La Repubblica 15 lug 06Il governo prende tempo per valutare le proposte dei sindacati
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(90) Il messaggero 14 lug
06 Il Messaggero ven 14 lug 06 di BARBARA CORRAO
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(91) La Repubblica 14 lug 06Ieri sera lo strappo dei sindacati: mobilitazioni e proteste in
tutta Italia
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(92) La Repubblica 14 lug 06La discussione si arena sulla questione delle due auto per ogni
licenza
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(93) La Repubblica 13 lug
06Due sigle sindacali abbandonano il tavolo ministeriale
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(94) La Repubblica 5 lug
06
Finita la protesta, ma confermato lo sciopero nazionale dell'11 luglio
Taxi, stop
ai blocchi: ora si tratta
Prodi: "Il governo non si farà condizionare"
ROMA -
I
taxi tornano a circolare, stop a blocchi e disservizi dopo il caos in
tutte le grandi città negli ultimi giorni. Se sul fronte dei tassisti si
è aperta la trattativa, adesso protestano gli avvocati, che hanno
proclamato dodici giorni di sciopero entro il mese di luglio.
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(95) La Repubblica 5 lug
06
Petizione e raccolta di firme sul sito dell'Associazione
Altroconsumo contro le corporazioni
"Nella Ue, l'Italia continua ad avere i livelli più alti
ROMA
- I consumatori si schierano con il governo Prodi, spronandolo ad andare
avanti con il pacchetto sulle liberalizzazioni. Di fronte alla protesta
dei tassisti che sta bloccando le grandi città, Altroconsumo si schiera
con l'esecutivo e a sostegno della riforma oggi propone una petizione
on-line sul proprio sito web - www.Altroconsumo. It - per una massiccia
raccolta di firme.
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(77) Il Tempo mercoledì 5 luglio 06 Taxi-lumaca da Piacenza a Bologna Durante lo sciopero dell’11 luglio. In molte città servizio gratis ai disabili L'UNDICI luglio i taxisti emiliani si raduneranno nella prima mattinata a Piacenza, da dove partiranno alle 7.30 e, percorrendo la via Emilia, raggiungeranno a bassa velocità l'aeroporto «Marconi» alle periferia di Bologna. Una sorta di taxi-lumaca per protestare contro la deregolamentazione delle licenza avviata dal Governo. Lo ha reso noto la Cna di Modena, dove si ... di una soluzione legislativa alla delicata vertenza dei taxi. La Confartigianato Abruzzo, presente al tavolo in quanto fa parte del direttivo della Federazione Nazionale taxi della Confartigianato Abruzzo con Giampaolo Angelozzi, in rappresentanza degli interessi dei 270 taxisti abruzzesi, ha apprezzato la disponibilità del Ministro Bersani a non considerare un tabù inviolabile il cumulo delle licenze dei taxi previsto dal decreto sulla competitività. Ciò a fronte di una proposta della categoria finalizzata a rafforzare la qualità e la quantità dei servizi di taxi. Questo risultato dimostra, come peraltro Confartigianato ha sempre sostenuto, che il metodo del confronto è la strada migliore da perseguire per ottenere esiti positivi per le categorie. Gianpaolo Angelozzi ricorda inoltre che la trattativa tra il Ministero e le Associazioni dei tassisti continua con l'apertura di tavoli tecnici per approfondire le possibili modifiche all'articolo 6 del decreto sulla competitività e per esaminare le differenti realtà territoriali in cui operano i taxi. "In quella sede avanzeremo le nostre proposte finalizzate a contemperare gli interessi dei tassisti e dei consumatori, con strumenti in grado di ampliare sia l'offerta che la domanda dei servizi di taxi e di migliorare le condizioni di accessibilità da parte degli utenti. La contrarietà al cumulo delle licenze - spiega ancora Angelozzi - è dovuta anche al fatto che porterebbe inevitabilmente a forme industriali di servizio e quindi a cartelli e monopoli che non arrecano vantaggi né ai lavoratori né agli utenti". Confartigianato Abruzzo sono riuniti in assemblea 50 taxisti, su un totale di 75 vetture in esercizio nella città emiliana. Nei prossimi giorni i taxisti ribadiranno il loro «no» alla deregolamentazione del settore con cortei a bassa velocità attraverso la città e la distribuzione di materiale informativo. I taxisti modenesi che martedì prossimo non prenderanno parte al corteo (circa 20 auto), oltre ad assicurare il servizio di radio taxi alle tariffe oggi in vigore, in rispetto alle regole previste dalla commissione di garanzia (con particolare riferimento ad anziani, portatori di handicap e malati) «offriranno» trasporti gratuiti collettivi nell'area urbana. Di fatto, spiega la Cna, si tratta di corse che verranno effettuate all'interno dell'area urbana. «Una modalità diversa e costruttiva - spiega il coordinamento dei taxisti - per protestare contro un provvedimento nei modi e nella forma contrari allo spirito di concertazione in una materia così delicata». Anche in una località di primo piano della riviera adriatica, Cervia, per l'11 luglio la cooperativa Taxi Minibus ha garantito il servizio per persone con problemi motori, servizio che sarà fornito gratuitamente. «Lo faremo - ha spiegato il presidente - perchè riteniamo sia questo un modo di sensibilizzare ulteriormente gli utenti alla nostra vertenza. L'adesione allo sciopero, infatti, non è contro il cittadino, ma contro una proposta di legge che rischia di precarizzarci e di rendere il servizio più scadente e oneroso». |
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(96) La Repubblica 4 lug
06
Proteste in tutte le principali città italiane, ingorhi e disagi
Tassisti,
città sotto assedio
A
Roma ingorghi a piazza Venezia, disagi allo scalo di Fiumicino, un vero
e proprio agguato al sindaco di Napoli, Rosa Russo Iervolino, la guardia
medica di Torino in difficoltà, migliaia di cittadini bloccati nel
traffico, impazzito per le deviazioni conseguenti ai blocchi. Da Roma ai
principali capoluoghi, la protesta dei tassisti tiene le città in stato
d'assedio. |
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A Roma il servizio costa meno Non è vero che i taxi italiani sono troppo costosi. Anzi il costo di una corsa a Roma o a Milano è generalmente inferiore rispetto alla maggior parte delle capitali del continente. È quanto si evince dai dati della Fta-Cna, che a supporto della sua tesi porta i prezzi United Bank of Switzerland, relativi all’anno 2003. La città europea più cara è Ginevra (oltre 17 euro), seguita da Copenaghen, Amsterdam e Bruxelles (tutte sopra i 13 euro a corsa). Un panorama in cui i 7,36 euro pagati a Roma per spostarsi su un tratto di media percorrenza si piazzano all’undicesimo posto della graduatoria su un totale di tredici città. Parte bassa della classifica anche per Milano, che con 8,75 euro è all’ottavo posto. Meglio delle città italiane fanno solo Praga e Dublino. Sul fronte del numero dei taxi, Roma ne vanta quasi 6.000: calcolando che i romani sono oltre 2,6 milioni, si tratta di una media di 2,19 taxi ogni 1.000 abitanti. La media milanese è più elevata: 3,58 taxi ogni 1.000 abitanti. La Fta-Cna ha elaborato una vera e propria classifica che mette una dietro l’altra le principali città europee. La palma per il «taxi d’oro» se l’aggiudica Ginevra, dove una corsa su un’auto blu costa in media 17,33 euro. Fa poco meglio Bruxelles che si attesta a 13,25 euro, seguita da Copenaghen con 13,18 e da Amsterdam con 13,16. Come detto, Roma si piazza all’undicesimo posto. Discorso diverso per quanto riguarda il rapporto tra il numero dei taxi e gli abitanti. In questo caso, la nostra città si piazza agli ultimi posti. A Londra ci sono 3 taxi ogni mille abitanti, a Dublino 5,21 Stoccolma 3,99, a Parigi 2,19, a Roma 2,19, a Copenaghen 1,80, a Berlino 2,08, a Milano 3,58 e a Bruxelles 1,34.Franco Pontecovi, Confartigianati Taxi. «Si è varato un provvedimento illeberale e antidemocratico che di fatto porta alla scomparsa del tassista inteso come piccolo lavoratore autonomo. Strano che venga da un govenro di sinistra. |
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Corrado Fanelli - presidente AssoTaxi Decreto Bersani sullo sviluppo economico contenente la pseudo-liberizzazione dei Taxi Ministero dello Sviluppo Economico cittadino consumatore Nuove norme sulla concorrenza e i diritti dei consumatori
TAXI SPARISCE IL DIVIETO DI CUMULO DELLE LICENZE. SI VA VERSO UNA MAGGIORE OFFERTA AI CITTADINI
1) Con una norma del decreto legge si prevede che, fatta salva la possibilità di conferire nuove licenze secondo la vigente programmazione numerica, i Comuni possono bandire pubblici concorsi e concorsi riservati a chi è già titolare di licenza taxi (in deroga alle attuali disposizioni) per l’assegnazione a titolo oneroso di licenze eccedenti la vigente programmazione numerica. Nei casi in cui i comuni esercitino tale facoltà, i soggetti assegnatari delle nuove licenze non le possono cedere separatamente dalla licenza originaria e devono avvalersi, sotto la propria responsabilità, di conducenti il cui contratto di lavoro subordinato deve essere trasmesso all’amministrazione vigilante entro le ore 24 del giorno precedente il servizio. I proventi derivanti dall’assegnazione a titolo oneroso delle nuove licenze sono ripartiti tra i titolari di licenza taxi del medesimo comune che mantengono una sola licenza. 2) i comuni possono altresì rilasciare titoli autorizzatori temporanei, non cedibili, per fronteggiare eventi straordinari. EFFETTI: - MAGGIORE OFFERTA - IMPULSO ALL’OCCUPAZIONE - PIU’ SERVIZI PER IL TURISMO
l’opinione dell’on. Betrice Magnoli, parlamentare dell'Ulivo: ...alla faccia della liberalizzazione, lasciatemelo dire! - Se consideriamo che la DIA è già in vigore, grazie alla legge Bersani, per l'apertura di negozi fino a 250 metri quadri, per le attività artigianali, per le ristrutturazioni edilizie, è legittimo chiedersi in quali campi vi saranno innovazioni e se, in alcuni casi, non si torni indietro. Ricordo che, in alcune regioni, la DIA comporta l'immediato inizio dell'attività, mentre, secondo il testo del decreto-legge, essa ha efficacia dopo trenta giorni. Per il silenzio-assenso, il termine è fissato in novanta giorni, almeno fino all'approvazione dei regolamenti, e addirittura dopo centottanta giorni per i primi sei mesi di applicazione. Sono escluse tutte le attività imprenditoriali soggette a programmazione vincolate a limiti quantitativi (farmacie, supermercati, bar, ristoranti, taxi e quant'altro)... http://www.beatricemagnolfi.it/main/argDet.php?idArticolo=503&idArgomento=4
il parere dell'Antitrus (Autorità garante della concorrenza e del mercato) 9 marzo 2004 ...l'Autorità riconosce la necessità di tener conto delle problematiche avanzate dai conducenti dei taxi… attraverso misure che siano accompagnate da una sorta di "compensazione" a loro a favore... …Le iniziative volte a favorire una maggiore apertura dei mercati interessati, ove accompagnate da misure compensative, avrebbero infatti il pregio di limitare gli effetti sfavorevoli sugli attuali detentori di una licenza, garantendo al contempo l'ingresso di nuovi operatori e un incremento dei benefici per la generalità dell'utenza... Una prima tipologia di intervento, idonea ad incrementare il numero delle licenze, può essere rappresentata dal ricorso ad una procedura d'asta, a seguito della quale le Amministrazioni potrebbero rilasciare delle nuove licenze, a titolo oneroso. Gli introiti derivanti da tale procedura potrebbero essere impiegati per compensare "una tantum" gli attuali titolari delle licenze... Una diversa soluzione consiste nella possibilità, da parte delle Amministrazioni, di incrementare il numero delle licenze mediante la distribuzione, a titolo gratuito, agli operatori del settore di un'ulteriore licenza. Tale misura avrebbe l'effetto di compensare gli attuali titolari delle licenze della perdita di valore, in termini economici, di queste ultime. I fornitori del servizio taxi, infatti, potrebbero procedere alla vendita della nuova licenza, realizzandone un ricavo, oppure sfruttare entrambe le licenze mediante affidamento della nuova licenza. Affinché tale misura sia efficace, appare opportuno che la nuova licenza venga ceduta, ovvero utilizzata, entro un congruo periodo di tempo, compatibile con il graduale processo di liberalizzazione... La misura in esame richiederebbe, tuttavia, che sia consentito ad un medesimo soggetto di cumulare più licenze per l'esercizio del servizio taxi, diversamente da quanto previsto dalla normativa vigente, nonché la possibilità di essere sostituiti alla guida da chiunque risulti in possesso dei requisiti richiesti. Un'eventuale modifica delle disposizioni previste dagli art. 8 e 10, di cui alla legge n. 21 del 15 gennaio 1992, potrebbe essere sollecitata dalle Amministrazioni competenti alla regolamentazione del settore.
il parere di AssoTaxi Ennesimo esempio di “effetto annuncio” privo di reale sostanza, in quanto: 1) il maggior numero di vetture non garantisce in alcun modo che queste siano sempre disponibili dove serve, neppure statisticamente la presenza casuale aumenterebbe, questo per due motivi: · in certe ore il flusso degli utenti si svolge maggiormente dalla periferia al centro, le periferie rimangono quindi prive di taxi perchè questi ovviamente si fermano in centro non essendo economico ritornare a vuoto in periferia a cercare un altro cliente, anche perchè se per tornare indietro ci vuole 1/2 ora o più nel caos cittadino, tanto vale restare fermo per lo stesso tempo in attesa in un parcheggio. In certe ore il flusso s'inverte e sarà il centro a rimanere sprovvisto di taxi, che si troveranno in gran quantità nei parcheggi periferici. L'unico risultato quindi è quello di aumentare il numero di taxi fermi al parcheggio. · 2) il taxista essendo un lavoratore autonomo che vive esclusivamente dei suoi incassi si recherà di preferenza nei luoghi dove c'è più lavoro, per esempio l'aeroporto, o i luoghi turistici ecc. e non necessariamente nelle stazioni periferiche, a meno di non far diventare molto appetibili queste postazioni.
2) se il beneficio sperato è la riduzione del prezzo della corsa rispondiamo nettamente di no. Per fare qualche paragone realistico dobbiamo considerare quei settori dove in passato esisteva uno stretto controllo amministrativo e che sono stati poi liberalizzati, citiamo ad esempio: -R.C. auto (assicurazione responsabilità civile sulle vetture) -affitto abitazioni ad Equo Canone -carburanti -autostrade -treni -autobus urbani per quali di questi l'utente ha beneficiato di una riduzione di prezzo? Ovviamente nessuno. Solo la grande distribuzione dei supermercati ha permesso un contenimento dei costi, secondo la formula: meno negozi ma più grandi con meno personale = costi d'esercizio diluiti su più clienti, quindi minor prezzo per il singolo cliente Applicando lo stesso principio, l'unico che ha dato risultati, al nostro settore la formula diventerebbe: meno vetture ma più efficienti, cioè su corsie riservate = costi d'esercizio diluiti su più clienti, minor tempo impiegato, quindi minor prezzo per il singolo cliente. 3) ci sembra che il decreto Bersani sia uno sciatto stravolgimento della proposta dell’Antitrus del marzo 2004 (sintetizzata sopra), proposta condivisibile e migliorabile, mentre l’attuale pseudo-liberalizzazione all’amatriciana è del tutto peggiorativa. In particolare: · Dove l’Antitrust propone …una procedura d’asta presupponendo quindi un’offerta sul libero mercato la Bersani trasforma in ..pubblici concorsi e concorsi riservati.. quindi non aperti al mercato, e niente asta, chi stabilirà i prezzi? Può la pubblica amministrazione imporre al mercato i suoi prezzi? · Dove l’Antitrust propone … la distribuzione, a titolo gratuito, agli operatori del settore di un'ulteriore licenza .. I fornitori del servizio taxi, infatti, potrebbero procedere alla vendita della nuova licenza, realizzandone un ricavo Bersani trasforma in …nessuna distribuzione gratuita… i soggetti assegnatari delle nuove licenze non le possono cedere separatamente dalla licenza originaria… · Dove l’Antitrust propone … sia consentito ad un medesimo soggetto di cumulare più licenze per l'esercizio del servizio taxi, modificando le disposizioni previste dagli art. 8 e 10, di cui alla legge n. 21 del 15 gennaio 1992 Bersani trasforma in …in deroga alle attuali disposizioni… cioè le disposizioni di legge rimangono invariate ma i Comuni e solo loro si arrogano il diritto di non osservarle, ovvero “come e quando lo dico io” In conclusione la pseudo-liberalizzazione di Bersani riesce a mettere ancora più vincoli di quanti già non ne abbia al taxista imprenditore, aggiungendo un ulteriore tassello al mirabolante mosaico di fallimenti, vedi taxi-bus poi multiplo, moto-taxi, taxi collettivo, moto-risciò ecc. visti negli ultimi anni, senza mai dare un vero beneficio al cittadino consumatore. Una domanda ci assale: ma i Comuni che non riescono a quadrare i dissestati bilanci del trasporto pubblico (Autobus, Metropolitane, Treni) possono pretendere di risolvere per decreto i problemi dei taxisti e dei loro clienti? NO ALLA “GAMBIZZAZIONE” DEL SERVIZIO TAXI |
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(98)
Carissimi colleghi,
Roma, 1 luglio 2006 – ore 13.00Le seguenti sigle sindacali e radiotaxi, in data odierna si sono riuniti per concordare le iniziative da mettere in campo al fine di contrastare i progetti di liberalizzazione contenuti nel decreto già approvato dal governo. Si è stabilito di chiamare da subito i lavoratori in assemblea sui principali posteggi di ogni città d’Italia, in attesa dell’assemblea nazionale di categoria che si terrà a Roma mercoledì 5 luglio, dove parteciperanno i tassisti di tutta Italia. Nel corso dell’assemblea saranno decise le forme di lotta da intraprendere e la data dello sciopero nazionale. URI – Unione dei Radiotaxi d’ItaliaUNICA TAXI CGIL CNA CISL ATA-CASARTIGIANI UTI COOPERATIVA SAMARCANDA 5551 PRONTOTAXI 6645 RADIOTAXI 3570 ASSOTAXI |
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(99) Roma, 01/07/2006 comunicato stampa URI - Unione dei Radiotaxi d'Italia Governo di centrosinistra dalla parte dei poteri forti e contro i lavoratori. Lo dichiara Loreno Bittarelli, presidente dell’Unione dei Radiotaxi d’Italia (URI), all’indomani dell’approvazione da parte del governo Prodi del decreto contenente una serie di liberalizzazioni tra cui i taxi. “Le esigenze dei lavoratori e dei piccoli imprenditori come i tassisti – spiega il presidente - non sono state prese minimamente in considerazione da parte di questo governo che, al contrario della concertazione promessa in campagna elettorale, non ha ritenuto neanche opportuno interpellare la rappresentanze delle categorie interessate, prima di varare un qualsiasi decreto di riforma che li riguarda direttamente. Con l’approvazione di questo decreto il governo ha preferito invece di stare dalla parte dei “poteri forti” di questo paese che non sono certo i tassisti ma i grossi gruppi industriali, che da tempo vorrebbero mettere le mani sulla nostra categoria e ai quali il governo Prodi, così facendo, ha pagato una prima cambiale elettorale. Inoltre - continua Bittarelli – le esperienze degli altri Paesi del mondo ci insegnano che liberalizzando i taxi si crea una maggiore precarietà tra i lavoratori, al contrario di quanto promesso nello stesso programma dell’Unione. Tutti i tassisti dei radiotaxi aderenti all’Uri – conclude il presidente - lotteranno duramente per difendere i loro diritti e quelli della loro utenza che con la liberalizzazione dei taxi si troverebbe a dover usufruire di un servizio qualitativamente sempre più scadente”. IL PRESIDENTE DELL’URI Loreno Bittarelli |
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(100) DECRETO LEGGE BERSANI Carissimi colleghi, come ormai certamente saprete, il governo Prodi su proposta del ministro Bersani ha approvato il decreto legge che liberalizza alcuni settori tra cui il settore taxi. I dirigenti dell'U.R.I. sono in contatto per definire tutte le operazioni e le mobilitazioni necessarie per combattere questo decreto e per coordinare un'assemblea nazionale che si svolgerà il prima possibile a Roma. Vi terremo naturalmente informati su tutte le novità e sulle decisioni che verranno prese. Distinti saluti Loreno Bittarelli presidente URI Valter Catanese Vicepresidente URI Aldo Verza Segretario URI |
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Tassisti, i nuovi «kulaki»
Cronaca: Allora è chiaro, finalmente, quali erano i poteri forti che ostacolavano lo sviluppo in Italia: i tassinari. Quali lobby occulte si sottraevano alla competizione globale difendendo i loro privilegi con manovre dietro le quinte: i panettieri. E chi bloccava lo sviluppo? La casta dei farmacisti. Ora, disciplinate queste categorie, l'Italia rifiorirà, la ricerca scientifica farà passi da gigante (i panettieri la impedivano, mica i baroni universitari), i cervelli non fuggiranno più all'estero, tutto costerà meno. Non hanno niente da temere i 146 mila consulenti che lo Stato e le regioni pagano 2 miliardi annui di euro. Niente gli strapagati di Bankitalia, la cui utilità sociale è pari a zero. Niente i 600 dipendenti dell'Ufficio Italiano Cambi, che continuano a prendere stipendi niente male anche se da 19 anni il controllo sui cambi non c'è più. Nessun rischio di diventare «competitivi» sfiora i baroni universitari, con quei begli stipendi a cui non corrispondono né studi né ricerche. Questi, i ricchi di Stato, i grand commis con posto sempre pronto fra Tesoro e Goldman Sachs, non sono parassiti. I parassiti sono stati smascherati: sono gli artigiani a partita IVA. Siamo tutti più liberalizzati, come dice Prodi. I notai anche: ma contro questa categoria, le misure sono puro fumo negli occhi. La sola cosa che davvero avrebbe intaccato i guadagni miliardari di questa vera corporazione non è stata fatta. Sarebbe bastato obbligarli a registrare gli atti di compravendita d'immobili a cifra fissa, e non come ora in percentuale: perché oggi, i notai guadagnano 1.400 euro, diciamo, sul cittadino che compra un box da 20 mila euro, 14 mila su un appartamento da 200 mila euro, 140 mila su una villa da 2 milioni, anche se la fatica dell'atto notarile è la stessa. Ma questo no, la sinistra non l'ha fatto. Colpire i grossi, mai. I piccoli sempre. E' la politica tradizionale della sinistra «disciplinare» i privati, specie quelli troppo piccoli per fare lobby. Non so se avete notato, è partita - da tutti i giornali della sinistra, ma a dare il via è stato Il Corriere di Montezemolo - una vera campagna contro «l'egoismo» dei tassisti, la «lobby» dei fornai. Ormai, se si parla di «corporazioni», s'intendono loro, mica i magistrati inadempienti e insindacabili, i segretari parlamentari e i direttori generali di ministero o di regione. Quelli, non questi sono additati come nemici del popolo e ostacolo alla liberalizzazione, colpevoli del declino, «palla al piede» di una società che, se non fosse per loro, farebbe concorrenza alla Cina e si riempirebbe di scienziati intenti a brevettare sempre nuove invenzioni. Voglio solo far notare un piccolo particolare: i tassisti in servizio, per avere la licenza, l'hanno pagata cara. Anche 300 mila euro. Anche 800 mila, dicono. Questo perché le licenze erano in numero fisso e limitato. Oggi, il numero diventa illimitato. Le licenze pagate carissime non valgono più niente. Conclusione: ciò che è stato fatto ai tassisti è un esproprio senza indennizzo. Almeno così si direbbe se vigesse lo Stato di diritto. Ma per la sinistra, è l'abolizione di un privilegio, e la stampa è tutta d'accordo. Questo, scusatemi, ricorda una liberalizzazione storica, effettuata da un liberista di nome Josip Stalin negli anni '30. Allora, ad essere presi di mira furono i coltivatori diretti, detti «kulaki». Grandi lavoratori, relativamente benestanti, assumevano braccianti e davano da mangiare - sulla ricca terra nera russa e ucraina - a tutti i russi. Il regime sovietico avendo provocato il disordine sociale e rotto il funzionamento dell'economia, accadde che nelle città «liberate dal capitalismo» cominciasse a rincarare il cibo. Non per la nomenklatura, che disponeva di negozi privilegiati pieni di storioni e caviale, ma per gli operai. La colpa, sancì la Pravda, era dei kulaki: che si opponevano all'ammasso senza indennizzo del grano, e lo nascondevano. Attiva, feroce campagna di stampa. Il PCUS mandò i suoi attivisti a «smascherare i kulaki» e a requisire il grano «nascosto». Dove trovavano grano, procedevano a fucilazioni dei «profittatori». Nel loro zelo, i nomenklaturisti finirono per requisire (sempre senza indennizzo) anche il grano conservato come semente. I kulaki lo fecero presente: l'anno prossimo non ci sarà raccolto. Risposta: altre fucilazioni a migliaia. Accadde quel che qualunque contadino sapeva: l'anno seguente, niente raccolto. Fame nera, nelle campagne e nelle città. Una fame che mai la Russia, proverbiale esportatrice di grano, aveva conosciuto nella storia, nemmeno durante la servitù della gleba. Il Partito corse ai ripari. Come? E' semplice: deportò nei lager diversi milioni di kulaki con le loro famiglie. Solgenitsin ha descritto quelle file di povera gente smagrita, scheletrica, avviata al Gulag con i bambini morti di fame in braccio. E ha descritto come le popolazioni, al passaggio di queste file di sciagurati, inveissero contro di loro: «affamatori!», «sfruttatori!». Onnipotenza della propaganda. Ora, in Italia, governa la nomenklatura dei privilegiati di Stato. Stesse nomenklature, stessi metodi. Ogni nomenklatura si affretta a disciplinare non se stessa, ma i privati. Anche la propaganda è simile. Stessa stampa servile, zelante nel denunciare i piccoli produttori di beni e servizi come «sfruttatori». Dati i tempi cambiati, è possibile che i tassisti non verranno internati. Diverranno solo più poveri. Se andate a New York, vedete chi fa il mestiere di tassista: africani appena sbarcati che non parlano l'inglese, immigrati da terzi mondi miserabili che non conoscono le strade. In USA, il tassista è un mestiere sotto i 3 dollari l'ora, quello dei disperati. A New York è appunto un mestiere liberalizzato. Come ci istruisce Il Corriere, la Pravda di Montezemolo, mentre a Milano ci sono 2,1 taxi ogni 100 abitanti, a New York ce ne sono 8; a Londra, ce ne sono 8,3. Una bella concorrenza, da noi sconosciuta. Ma non è che i prezzi siano più bassi. A Milano, sono 7,6 euro per una corsa di cinque chilometri. A Londra, 11,05 euro; a New York, ci dice Il Corriere, 6,76. A parte che nella Londra liberalizzata i taxi costano parecchio più che a Milano (dov'è il vantaggio per il consumatore?), quella di New York è una cifra falsa: sì, la corsa costerà anche 7 euro, ma provate a non dare al tassista la mancia del 20-30%; rischiate che vi insulti o vi picchi, perché la mancia è «obbligatoria» in USA, dato che è la sola vera paga di questi miserabili. L'America liberalizzata è un mondo di «working poors», cioè di gente che, pur sgobbando, resta in miseria. L'America è piena di camerieri, di donne delle pulizie, di vecchietti che lavorano nei supermarket aperti alle 4 del mattino perché non hanno la pensione; e persino di lustrascarpe, figura che in Europa è scomparsa dal 1947. Magari non credevate che questo fosse l'ideale di Bersani e del governo delle sinistre. Il fatto è che sotto quell'etichetta «sinistra», sono andate al potere le corporazioni che non solo si sottraggono alla competizione del libero mercato, ma si ritagliano emolumenti sempre più scandalosi dal denaro dei contribuenti. Prodi, Visco, Bersani, Padoa Schioppa sono membri di quelle corporazioni e nomenklature, che vivono nel lusso prendendo i soldi ai cittadini, e il solo loro pensiero è estorcergliene sempre di più. Per lo «stile di vita» di questi servitori del settore pubblico, basta pensare a Emilio Colombo, scoperto a 82 anni a farsi comprare la coca dalla sua scorta (incidentalmente, agenti della GdF: avrebbero dovuto arrestarlo, altro che servirlo); né il caro Ciampi gli ha suggerito di dimettersi dalla carica di senatore a vita di cui è indegno, né lui ci ha pensato neppure un momento. Questa gente vive al disopra della legge, impunemente sfruttatrice. E per di più bolla come parassitarie categoria di piccoli artigiani che guadagnano cento volte meno di loro, con tutti i rischi della vita non-protetta. Ora vogliono aumentare la «competitività» dei fornai e dei farmacisti. Ma è competitivo Mario Draghi? Merita il milione di euro annuo? (La cifra è incerta, è un segreto di Stato: nei Paesi normali, gli stipendi pubblici devono essere pubblicati, in Italia no). Il governatore della Federal Reserve guadagna un quinto di lui, ed ha qualche responsabilità e competenza in più. E' competitivo Ciampi? Eppure ad occhio e croce cumula almeno tre pensioni stratosferiche ed emolumenti, quella di governatore di Bankitalia (un laureato in lettere, non economista, da noi può dirigere la Banca Centrale!), quella di ex capo di Stato, quella di senatore a vita. Ma la stampa ci invita a deplorare i taxisti e i fornai. Bersani ha applicato, standosene sicuro sotto l'ombrello della non-competitività pubblica, il programma liberista di Milton Friedman. Non proprio di sinistra. Ma almeno Friedman e il liberismo rispondono in USA alla volontà popolare, e in USA non ci sono miliardari di Stato, dipendenti pubblici arricchitisi con le paghe pubbliche. Che sinistra è? Bersani ha da pensare alle COOP rosse, che non pagano uno straccio di tasse, di cui manterrà i privilegi. Ha da pensare allo stipendio di Mario Draghi. Alle pensioni di Ciampi. A non far mancare la neve a Colombo. Bersani ha da pensare alle lobby, quelle vere, ai poteri forti reali: i grandi gruppi che privatizzano gli utili e pubblicizzano le perdite, grandi sindacati contigui, grandi banche amiche, grandi cooperative la cui dirigenza ha in tasca la tessera giusta, e tutti i nani e ballerine della RAI, i figli e i nipoti dei nomenklaturisti (a meno si voglia credere che madame Berlinguer sia una brava giornalista). E' giusto, sono i parassiti che hanno conquistato il potere. Il presidente dei notai ha detto che Bersani ha messo a punto le sue «liberalizzazioni» contro i poveri negli uffici di Montezemolo. Il Corriere ha chiesto al proto-notaro di scusarsi per «l'insinuazione». Ma è un'insinuazione o la verità? Piacerebbe saperlo. Maurizio Blondet Copyright © - EFFEDIEFFE - all rights reserved. |