COME UN BENZINA SE LA POMPA NON
SI SECCA
Su
tutti i diesel, vecchi e nuovi, incombe da sempre la minaccia del gasolio
«annacquato» e, da un paio d'anni, anche quella del combustibile con scarso
potere lubrificante.
Si tratta di problemi poco diffusi, ma a fame le spese è comunque la pompa
d'iniezione, che si danneggia gravemente; la revisione, se possibile, o la
sostituzione comportano l'esborso di cifre a sei zeri, a carico del cliente
anche se la vettura è in garanzia, perché, in presenza di combustibile non
idoneo, il costruttore della pompa, che risponde del suo funzionamento, scarica
le proprie responsabilità. Resta la possibilità di rivalersi sul fornitore del
gasolio, se si dimostra che il danno è causato proprio dal combustibile e se ne
accerta la provenienza. I guai, però, possono non finire qui. C'era una volta il
diesel: lento, rumoroso, pesante. Ma anche praticamente indistruttibile. Tali
caratteristiche lo confinavano tra gli automobilisti «professionisti», che
macinano chilometri su chilometri ogni anno. Poi, è cominciato lo sviluppo
sempre più rapido; le Case hanno ingaggiato una competizione che ha portato in
pochi anni il diesel a livelli di prestazioni un tempo impensabili: oggi le sue
potenze specifiche sono in qualche caso paragonabili a quelle dei «benzina» e i
generosi valori della coppia fanno sì che in genere le moderne auto a gasolio
siano molto piacevoli da guidare. Il prezzo che talvolta si deve pagare per
questo progresso è però la perdita della mitica affidabilità dei diesel:
se un tempo
erano propulsori
assimilabili, per prestazioni e durata, a quelli dei camion, oggi il confronto
va fatto coi motori a benzina delle auto, in particolare se chi guida ne sfrutta
di continuo le massime prestazioni.
Punto critico dei motori a iniezione indiretta è la testata, per via della
notevole quantità di energia che si libera nella combustione: tutto avviene
nella precamera riduce la mandata di gasolio limitando così la potenza e
perciò lo sforzo del propulsore. Una soluzione drastica ma efficace, che
tuttavia può ingenerare negli utenti perplessità difficili da dissipare: è
successo a un lettore, proprietario di una «Range Rover» dotata appunto del
turbodiesel BMW: in vacanza in Svizzera la scorsa estate, la sua auto ha
improvvisamente manifestato un calo di prestazioni. L'immediata visita in una
locale officina autorizzata non ha portato a individuare le cause del problema,
chiarite solo attraverso una lettera del servizio clienti della Casa inglese.Il
passaggio all'iniezione diretta ha migliorato di molto le condizioni di lavoro
della testata, però ora è il pistone a essere più sollecitato: le temperature
che si raggiungono sono molto elevate e ciò, unitamente alla necessità di
assicurare una durata adeguata, ha condotto allo sviluppo stantuffi dal disegno
sofisticato, ai segmenti con riporto cromo-ceramico. Questa tecnica, tuttavia,
comporta tempi di assestamento molto lunghi; è possibile, così, che se si
manifesti un consumo di olio superiore al normale, tanto da costringere a
frequenti controlli del livello:
questo la Ford ha inviato
ai possessori di «Galaxy Tdi» una lettera, raccomandando di effettuare la
verifica in occasione di ogni rifornimento di gasolio, e la Volkswaqen, che
produce il «1900 Tdi» montato su tutti i suoi modelli e anche sul «Galaxy», sul
libretto di istruzioni indica come «normali» consumi di lubrificante fino a un
litro ogni 1000 chilometri. Peraltro, le condizioni di lavoro dell'olio nei
turbodiesel a iniezione diretta da una parte sono migliorate, grazie alla
ridotta produzione di nerofumo, e ciò ha consentito di allungare i tempi gli
intervalli di sostituzione, ma per altri aspetti sono peggiorate, ad esempio per
le più elevate temperature di lavoro nella parte alta del pistone. Ciò fa sì che
il compito del lubrificante sia comunque difficile: per il suo sei cilindri
«2500» turbodiesel a iniezione indiretta la BMW non si limita a prescrivere le
specifiche qualitative che l'olio deve soddisfare, ma in un allegato al libretto
di uso e manutenzione indica marca e tipo dei lubrificanti da utilizzare,
precisando che in caso contrario «non è escluso che possano verificarsi danni o
venga limitata la durata del motore». Sul versante dei motori a iniezione
dirette, invece sta per essere emessa la specifica qualitativa ACEA B4-98,
sviluppata per tener conto delle peculiari esigenze di lubrificazione dei
moderni propulsori diesel.
Insomma, a fronte degli eccezionali progressi compiuti, il diesel può
manifestare insospettate debolezze: è bene quindi prendere qualche precauzione. |